Superbonus si cambia, detrazioni al 90%: incluse anche le villette - Live Sicilia

Superbonus si cambia, detrazioni al 90%: incluse anche le villette

Il governo sta pensando ad una revisione dell'incentivo

Cambiano le regole sul superbonus. La detrazione per i lavori di efficientamento energetico degli edifici sarà ridotta dall’attuale 110% e passerà al 90%. Ma soprattutto, si riaprono i giochi per le villette, che da gennaio sarebbero state escluse dall’incentivo.

In vista della legge di bilancio, il governo sta studiando una ‘revisione straordinaria’ dell’incentivo, che parte da una riduzione dell’aliquota dal 110%, finora garantita per i condomini anche nel 2023, al 90%.

Inoltre si riapre la possibilità di accedere al bonus alle villette, ma con dei paletti ben precisi. I proprietari delle abitazioni unifamiliari potranno beneficiare dello sconto solo se vi risiedono, e per loro quindi la villetta è la prima casa, e hanno un reddito massimo di 15 mila euro. La soglia però potrà salire in base al numero di componenti la famiglia, introducendo così una sorta di sistema basato sul quoziente familiare. La logica l’ha spiegata il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, definendo “poco sensato che queste norme possano servire a migliorare la seconda o terza casa”. Meglio rigenerare i centri urbani e favorire chi non può permettersi di accedere ai bonus, prediligendo “il palazzo di periferia piuttosto che la villa di campagna”.

La misura del superbonus, introdotta nel 2020 con il decreto Rilancio, prevede attualmente una detrazione del 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici. La detrazione è ripartita dagli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo e in quattro quote annuali di pari importo per la parte di spesa sostenuta dal primo gennaio 2022.

A fine settembre, secondo gli ultimi dati dell’Enea, gli investimenti ammessi alla detrazione del superbonus 110% sono stati complessivamente 51,21 miliardi, con detrazioni a carico dello stato previste a fine lavori per 56,33 miliardi.

La possibile modifica, però, non convince i costruttori, che frenano. “Prima di ragionare di percentuali vogliamo capire qual è la politica industriale, dove si vuole andare”, dice la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, contraria ad una nuova modifica delle regole in corso “senza peraltro – puntualizza – aver ancora risolto il problema della cessione dei crediti. I bonus li vogliamo con cognizione di causa, con obiettivi”, aggiunge. Con l’Ance giovani che rimarca: in due anni il superbonus 110% ha permesso l’efficientamento energetico di “oltre 35.000 condomini rispetto ai 1.443 realizzati con i bonus ordinari nei 7 anni precedenti”, generando un valore pari al 7,5% del Pil.


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