"Surreale sagra dell’ipocrisia |Si taglino tutti i rimborsi" - Live Sicilia

“Surreale sagra dell’ipocrisia |Si taglino tutti i rimborsi”

L'intervento del vice-presidente del consiglio comunale di Catania, Sebastiano Arcidiacono.

La polemica sullo Stabile/2
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CATANIA. L’intervento del vice-presidente del consiglio comunale di Catania, Sebastiano Arcidiacono.

“Se non fosse per il grande rispetto alla tradizione del Teatro Stabile, verrebbe da pensare a una ben orchestrata sagra dell’ipocrisia, una surreale messa in scena come tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica di protagonisti e comparse impegnati su una china che porta al disfacimento e che purtroppo va ben oltre la vita stessa del Teatro. Lo confermano le pelose solidarietà di alcuni capigruppo consiliari della presunta maggioranza che anziché dichiarare l’evidente incapacità a svolgere il ruolo a cui sono chiamati, si prestano a scagliarsi contro i loro colleghi rei solo di avere svolto legittimamente la propria azione di giudizio e controllo col confronto democratica dell’Aula.

E che dire delle surreali affermazioni del vice segretario del PD, che guarda caso è anche Vice Presidente del Teatro certamente per meriti culturali, ringraziare il Sindaco del suo partito e i capi gruppo di maggioranza assenti dall’Aula ma solidali, proprio quando il 50% del gruppo del PD ha votato in Aula la mozione sul Teatro? Lo rende evidente, purtroppo, lo stesso Sindaco Bianco che con l’autorevolezza che gli deriva dalla sua straordinaria storia politica anziché intestarsi la pacificazione ormai indispensabile tra il Comune e i cittadini che ci hanno eletti, sceglie la contrapposizione con il consiglio comunale che porta solo ad acuire l’evidente disagio per scelte di merito e linguaggio quantomeno discutibili di esponenti della giunta e vertici di enti di cui il comune è socio.

In realtà anche sulla vicenda del Teatro il polso dalla situazione ce l’hanno i lavoratori che assistono increduli e sbigottiti ad una pantomima che si gioca sulla loro serenità e su quella delle loro famiglie. In discussione non è né la capacità né l’onesta o tantomeno lo sgarbo di uno o più uomini dello Stabile di Catania, come si lascia intendere strumentalmente da un ormai noto pessimo stile comunicativo. Piuttosto, occorre prendere atto che da troppo tempo un partito/sindacato trasversale ha ipotecato le sorti del maggiore Teatro cittadino a prescindere dai colori politici e delle Giunte che si sono susseguite negli anni.

Ai cittadini interessano i fatti e non le rivendicazioni di facciata, come insopportabilmente si è verificato sullo Stabile, e pertanto lancio la proposta di aumentare già nel prossimo bilancio, a saldo zero per il Comune, le risorse per il Teatro e invitare i capi gruppo dalle solidarietà pelose a votarlo personalmente e farlo votare ai componenti del proprio gruppo. Lo si può fare, per esempio, attingendo le risorse dai rimborsi per le trasferte e le missioni di assessori e consulenti (a quanto pare di gran lunga aumentate) impinguando adeguatamente invece il capitolo relativo al Teatro.

E a proposito di fatti, dall’alto della sua esperienza il presidente Milazzo valuti da par suo se è opportuno che martedì prossimo, in un momento in cui i lavoratori sopportano ritardi di mesi per gli stipendi e le produzioni vengono pagati con inaccettabili ritardi, che col presidente Crocetta si disquisisca su Pasolini e non invece delle soluzioni immediate per la gravissima emergenza in cui versa la prestigiosa istituzione culturale per cui la Regione Siciliana ha certamente le maggiori responsabilità”.


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