La manovra arriva all'Ars. E il governo va sotto in prima commissione, grazie al voto di Antonello Cracolici che "chiude" alla presenza degli esterni nei gabinetti. Poco prima Pippo Digiacomo "affossa" il reddito minimo garantito voluto dal governatore che oggi ha incontrato a Palazzo d'Orleans deputati grillini e di centrodestra.

La nomina del nuovo presidente dell'Ente per il diritto allo studio è passata nonostante il voto contrario della Commissione affari istituzionali, presieduta da Antonello Cracolici: "Non aveva i requisiti". Ma l'assessorato Istruzione ribatte: "Ha le carte in regola".

Intervista ad Antonello Cracolici: "Noi 'cuperliani' abbiamo già detto no a Crocetta, che era pronto a cacciare la Sgarlata. Abbiamo fatto bene. Non ci interessa un posto in questa giunta. Ma serve un esecutivo nuovo. Questo è composto da 12 'camerieri' al servizio del principe. Una specie di 'modello Arcore'. Ma intanto la Sicilia affonda".

I deputati democratici si sono incontrati a Palazzo dei Normanni. Tanti i dubbi sulla manovra, sia dal punto di vista tecnico che politico. Otto parlamentari sono pronti a togliere il sostegno al governo.

Il parlamentare del Partito democratico critico sull'ipotesi del sostegno di Forza Italia a Crocetta, auspicato ieri dal capogruppo Falcone in merito alla riforma della Formazione.

Nella sede del partito si riuniscono il segretario regionale e i big delle diverse aree. "Siamo all'ultimo appello: serve una svolta vera, reale". Il presidente: "L'assenza in giunta dei cuperliani è un limite. Parliamone. Ma nessuno pensi di potermi commissariare".

Cracolici si giustifica dopo la pubblicazione di alcune spese autorizzate dal suo gruppo all’Ars: “Mi contestano lo scontrino di una macelleria. Ma le volete mettere le fette di carne che mi sono mangiato da quando c’e’ Crocetta…”

Nel rapporto della Guardia di Finanza le spese per bollette, gite d'istruzione dei figli, mimose per l'8 marzo. La replica di Cracolici: "Evidentemente in questo periodo le campagne contro i politici vanno di moda, a prescindere da eventuali reati commessi".

Sarà la prima prova sulla tenuta della maggioranza del governatore dopo il voto delle europee: la commissione Affari istituzionali darà parere sulle nomine dei direttori generali di Asp e Ospedali domani mattina. Ma non si sa ancora chi verrà scelto al posto di Mario Zappia.

All'indomani del volto per le europee la commissione Affari istituzionali esaminerà le nomine dei manager della sanità, fatte dal governo a fine marzo. Il voto è previsto domani.

"La gente mi chiede quanto durerà questo governo: e non so dare una risposta".

La bocciatura della "manovrina", arrivata anche grazie al voto di alcuni "cuperliani", è una conseguenza dello strappo avvenuto fra il governatore e il segretario Raciti dopo le nomine nella Sanità e il rimpasto. E così, su manovrina, manager e Formazione, adesso Crocetta deve difendersi dal "fuoco amico".

Manca solo il nome del sostituto di Mario Zappia all'Asp di Catania, ma la commissione Affari istituzionali dell'Ars inizierà oggi l'esame dei curricula dei manager designati dalla giunta. Il voto finale è fissato per il 27 maggio.

Stanotte il deputato di Forza Italia Riccardo Savona ha presentato un emendamento per cancellare la norma che obbliga i commentatori degli articoli a inviare un documento di identità. Ma la commissione bilancio ha detto "no".