Il giornalista e scrittore Luciano Mirone torna in libreria con Un “suicidio” di mafia - La strana morte di Attilio Manca. Un’inchiesta avvincente, che cerca di fare luce su uno dei casi più clamorosi dell’ultimo decennio. (Nella foto un momento della presentazione del libro a Catania)

Ecco l'elenco dei beni confiscati a Bernardo Riina.

Il ministro Cancellieri ha detto no all'istanza presentata dai familiari per le gravissime condizioni di salute di Provenzano.

Il comune in provincia di Palermo intitola una piazza al cronista de "Il Giornale di Sicilia" ucciso dalla mafia e al figlio Giuseppe. Il sindaco: "Invito il pm Di Matteo a venire al più presto nella nostra città affinché i corleonesi onesti possano stringerli la mano e manifestargli la propria solidarietà".

Sono le parole di Totò Riina intercettato durante l'ora di socialità. Il capomafia lancia sospetti su Bernardo Provenzano: "Perché fa il carabiniere?".

L'analisi dei pizzini trovati nel covo del capo di Cosa nostra aveva portato gli inquirenti sulle tracce di Giuseppe Grigoli. Così Matteo Messina Denaro prendeva le sue difese in una lunga lettera.

Il legale del padrino corleonese chiederà che Provenzano venga processato per la trattativa Stato-mafia. La sua posizione era stata stralciata per motivi di salute: "Vogliamo la videoconferenza e autrorizzeremo le riprese televisive"

Bernardo Provenzano è ancora pericoloso, nonostante le condizioni di salute. Ecco perché non deve lasciare il 41 bis.

La famiglia del dottore Manca non ha mai creduto alla tesi del suicidio. Anni fa andammo a trovarli per il mensile "S". Ecco la cronaca di quell'incontro e di quel dolore.

Secondo il bollettino medico, il padrino di Corleone sarebbe "vigile solo se stimolato". I medici registrano anche "alterazioni dello stato di coscienza con parametri vitali ai limiti''.

Il tribunale del Riesame ha depositato l'ordinanza con cui conferma le accuse a carico dei presunti autori dell'omicidio Ilardo, avvenuto nel 1996. Convocato nei giorni scorsi al Palazzo di Giustizia il colonnello Michele Riccio.

I difensori del boss: "L'ambiente carcerario non sterile ha portato all'insorgenza dell'infezione".

Infezione intestinale e forte febbre: questo il bollettino sanitario del capomafia di Corleone.