I due imputati, scarcerati dal Riesame, restano a piede libero

Pressioni per ritirare le accuse: "Non vogliamo perdere la serenità ritrovata"

Il processo riguarda il presunto controllo mafioso sui buttafuori nelle discoteche

Nuove indagini sulla morte del giovane medico. Il papà: "Chi l'ha ucciso non può farla franca"

Da via dei Nebrodi al centro storico, le ispezioni della polizia. Emerse decine di irregolarità.

Il commento del presidente della Camera di Commercio Palermo-Enna all'operazione dei carabinieri.

Minacce e intimidazioni ai titolari dei locali: "Noi ce ne andiamo senza pagare, tu sei morto".

In manette un uomo di 49 anni. L'aggressione davanti ad un locale della movida.

È uno dei retroscena del blitz contro i presunti mafiosi di Bagheria.

Al setaccio le borgate marinare. Multe per 25 mila euro.

Il retroscena svelato nei verbali del neo pentito Giovanni Vitale.

Ad un anno dalla morte del giovane medico, avvenuta il 14 febbraio 2015 all'interno della discoteca Goa durante una rissa, parla il padre Rosario Naro: "Aldo era il figlio di tutti, un ragazzo nei confronti del quale qualcuno si è accanito con estrema violenza. Io e la mia famiglia viviamo sospesi, la nostra esistenza va avanti per dargli giustizia".

Secondo il gup Salvatore Caponetto, l'imputato 17enne, reo confesso dell'omicidio del giovane medico all'interno della discoteca Goa, non ha mostrato di avere intrapreso il “percorso di revisione critica” dei fatti contestati. E così non può essere escluso il pericolo di reiterazione del reato.

Un 37enne si è presentato stanotte a casa della sua ex fidanzata impugnando un pugnale. Il culmine di cinque mesi di persecuzioni anche nei locali notturni: non si era rassegnato alla fine della loro relazione.