L'inchiesta trasferita a Caltanissetta sugli investimenti con i soldi di Cosa nostra.

Un'inchiesta della Polizia valutaria scova le ennesime imprese legate ai mafiosi di Brancaccio.

Tommaso Scanio, indagato dal pm di Caltanissetta, è un uomo dai mille volti. Tutti gli indagati.

Cocaina importata in Sicilia dalla Colombia. L'uomo forte a Brancaccio. Quattro imputati colpevoli.

In arrivo 110 chili di polvere bianca, ma hanno sbagliato città. In cella un parente del capomafia di Brancaccio.

Cesare Lupo si trova rinchiuso al 41 bis. Era uno dei capimafia del rione Brancaccio di Palermo.

Dietro una delle tante incompiute della città di Palermo ci sarebbe la storia dei contrasti fra le famiglie mafiose. I clan non si misero d'accordo e i lavori si bloccarono. A raccontare il retroscena è il pentito di Bagheria, Antonino Zarcone.

È di nuovo in cella dal 2011, quando le indagini della Squadra mobile lo piazzarono nel triumvirato che detterebbe legge a Brancaccio, feudo dei fratelli Graviano. La condanna decisa in continuazione con altre subite in passato.

Fabio Tranchina, autista del boss Graviano, parla a Firenze in corte d'appello. E racconta un obbligo al silenzio che lo fece riflettere...

Secondo gli investigatori, anche se intestata a un prestanome, la ditta AG Trasporti di corso dei Mille era di proprietà di Cesare Lupo, 52 anni, attualmente detenuto, già condannato per associazione mafiosa e accusato di fare parte del triumvirato che reggeva le sorti del mandamento di Brancaccio.

Udienza infuocata al Palazzo di giustizia di Palermo. Luigi Chiavetta, gestore del bar dell'ospedale Buccheri La Ferla, punta il dito contro il capomafia di Brancaccio che in aula replica a muso duro: "Ma quale estorsione, eravamo amici. Mi ha pure detto che i poliziotti mi pedinavano".

Applicato il regime del 41 bis al boss che avrebbe fatto parte del triumvirato che gestiva il clan dei fratelli Graviano. Arrestato nel novembre del 2011, Cesare Lupo potrebbe avere mantenuto i contatti con l'esterno durante la detenzione.

Il boss di Brancaccio, Cesare Lupo (nella foto), non accetta di passare per il taglieggiatore di Luigi Chiavetta, a cui nei mesi scorsi sono stati sequestrati il bar all'interno dell'ospedale Buccheri La Ferla e il bar Ammiraglio in corso dei Mille. E passa al contrattacco.

Una fotografia lo ritrae assieme a pezzi da novanta della nuova mafia palermitana. Addirittura a braccetto con Pippo Calascibetta, il capomandamento di Santa Maria del Gesù, sei mesi prima che quest’ultimo venisse crivellato di colpi. Per gli inquirenti, però, resta mister X. Al giallo dell’uomo misterioso il nuovo numero di “S”, in edicola dal 28 […]

La prima traccia, sulla stampa, risale al dicembre 1995. All’operazione “Spartacus”, quando i carabinieri fermarono otto persone con l’accusa di avere “condizionato la vita produttiva, economica e sociale del quartiere palermitano”, come recitavano le cronache dell’epoca, attraverso l’“impedimento e condizionamento del libero esercizio del voto, il riciclaggio di capitali illeciti, il favoreggiamento di latitanti, le […]