Almeno un ferito.

Nella sua casa in Germania trovate armi ed esplosivo.

I giudici, che hanno emesso l'ordinanza nell'udienza di oggi, non ritengono necessaria una nuova perizia, ritenendo di avere acquisito abbastanza elementi sulla base delle consulenze di parte fatte eseguire sia dalla Procura nissena che dai difensori

Il tritolo non è stato mai trovato, ma il pentito Vito Galatolo ha detto la verità quando ha confessato di avere sborsato 250 mila euro per organizzare il piano di morte.

Mestiere complicato quello del magistrato antimafia a Palermo. Costretto a muoversi fra la paura legittima, l'esigenza di verità e la difficoltà di verificare l'attendibilità dei collaboratori di giustizia.

È nel piccolo paese di pescatori in provincia di Palermo che sarebbe stato nascosto l'esplosivo per l'attentato al pm della Trattativa. Lo scrive un anonimo che fa i nomi degli insospettabili che lo custodirebbero.

Ieri i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria hanno controllato terreni e ruderi in via Natale Mondo. Dell'esplosivo nessuna traccia.

Il pentito Avola racconta: "Consegnammo a Termini Imerese alcuni pacchi con dell'esplosivo che proveniva dalla ex Jugoslavia. Si trattava di panetti da 5 chili avvolti in un involucro chiuso dentro nascosti in casse su cui c'era la scritta T4".

Ciancimino disse ai pm di avere ricevuto il tritolo da una persona che voleva spingerlo a non collaborare più con gli inquirenti all'indagine sulla trattativa e di averlo nascosto in giardino.

Indaga procura aretusea, che ha disposto la distruzione dell'esplosivo.

Immediate le contromisure messe in atto dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza: scorta rafforzata, coinvolto nella tutela del giudice anche il gruppo intervento speciale dei carabinieri.

Carabinieri e vigili del fuoco hanno passato al setaccio alcune zone nel comune di Ficarazzi per cercare i 300 chili di esplosivo segnalati nella missiva giunta al procuratore Francesco Messineo e all'aggiunto Vittorio Teresi, che sarebbero dovuti servire per un attentato al pm.

Incredibile tentativo di furto da parte di balordi sprovveduti che in piena notte fanno esplodere con del potente esplosivo l'ingresso del Banco Popolare Siciliano per scardinare la macchina bancomat. Alla fine, sono scappati via senza bottino. Foto Francesco La Rosa.

I legali Massimo Ciancimino, hanno visto respingere la richiesta di patteggiamento a un anno e undici mesi di reclusione e 400 euro di multa avanzata nella scorsa udienza per il ritrovamento dell'esplosivo nel giardino del figlio dell'ex sindaco di Palermo.

I periti hanno espresso il loro parere sull'esplosivo di Ciancimino in via Torrearsa, a Palermo: "Era efficiente, poteva distruggere".