I carabinieri lo avevano già arrestato lo scorso anno per un episodio simile.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, durate più di due anni, sono state sequestrate numerose armi, anche clandestine, grazie alle quali l'organizzazione criminale ha potuto imporsi.

Fra ieri e oggi oltre cento richieste di costituzione di parte civile in due processi per mafia, a Palermo. Accanto alle parti offese, come le vittime del pizzo, proliferano enti e associazioni. E cresce il malcontento fra le vecchie organizzazioni antiracket e gli avvocati degli imputati.

ESCLUSIVO. Il 31 marzo scorso Danilo Gravagna decide di cambiare vita e inizia a raccontare la sua scalata criminale: da rapinatore a picciotto delle estorsioni all'ombra dei boss di Porta Nuova. Ecco le prime rivelazioni ai magistrati.

Dalla propria abitazione, monitorata con cimici piazzate dai militari della Compagnia di Randazzo, Vincenzo Lomonaco impartiva ordini e organizzava le richieste di “pizzo”.

Il blitz è stato portato a termine da carabinieri e polizia: nel mirino la cosca dei Mazzarroti. In manette anche il fratello del sindaco di Mazzarrà Sant'Andrea.

Non ci sono più i grandi appalti e i mafiosi si concentrano sulle costruzioni private. Parola di Sergio Flamia, il pentito che ha raccontato i segreti della mafia di Palermo e Bagheria.

Dopo quasi due anni di carcere è tornato a casa Giovanni Rao, condannato in appello a 6 anni e 8 mesi.

Blitz dei carabinieri di Palermo. Dieci arresti per estorsioni, furto e ricettazione.

La banda entrava in azione nel parcheggio del centro commerciale "La Torre", dove andava via con scooter che venivano restituiti ai proprietari dietro il pagamento di una somma di denaro. Un'organizzazione che riusciva ad intascare anche duemila euro al giorno. A distanza di 24 ore dal blitz si è costituito al carcere Pagliarelli il decimo indagato.

Giuseppe La Torre e Danilo Gravagna (nella foto) avrebbero imposto al titolare di un'azienda di trasporti del centro città il pagamento della messa a posto. Per evitare "problemi” era sufficiente pagare cinquecento euro a Natale ed altrettanti a Pasqua. Stamattina il blitz di carabinieri e guardia di finanza.

Le parole del procuratore Franco Lo Voi (nella foto) in conferenza stampa: "Questa indagine si basa sulla collaborazione di diversi imprenditori e commercianti, vittime del racket, che hanno cooperato con le forze dell'ordine". E ancora: "Voglio dire agli uomini delle estorsioni che non hanno molta strada davanti a loro, non hanno futuro".

(di Riccardo Lo Verso) Blitz interforze. Dall'imprenditore che ristrutturò un palazzo per conto della Curia all'ambulante dello Zen: i commercianti messi alle strette dagli investigatori collaborano. In cella per estorsione un ex deputato regionale e assessore provinciale, oggi consigliere al Comune di Palermo.

L'operazione 'Grande Passo 2' eseguita dai carabinieri.