Tweet del vicepremier sulla riforma.

La Corte costituzionale: "Le Camere sono organi costituzionalmente necessari e indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare".

Per la riforma elettorale la scelta migliore è il sindaco d' Italia, con una base decisa dal corpo elettorale e una quota per un premio di maggioranza con eletti, scelti dai cittadini, ma la cui elezione è legata alla vittoria del capo della coalizione. Ne è convinto il vicepremier.

La legge elettorale è l'argomento del momento. E il segretario del Pd si dice disposto a farla con tutti.

Ligresti torna libero e Fiorello si lancia in un'esilarante imitazione del ministro della Giustizia: "Ora questo sta a casa e me comincia a chiamà... nun se ne pò più". Ospiti della puntata di oggi, Jovanotti e Luca Parmitano (Il video all'interno)

Il "grido" del presidente del Palermo durante la trasmissione condotta da Corrado Formigli.

Il giornalista passa ai raggi X la legge elettorale bocciata dalla Consulta. In Italia, secondo l'analisi di Travaglio, è tutto incostituzionale: dal capo dello Stato a tre Repubbliche: "In un paese serio il governo si dimetterebbe".

La decisione della Consulta.

Il parere dei giudici era atteso per oggi o per domani, ma potrebbe slittare al 2014.

Il sindaco di Firenze annuncia che presenterà una sua proposta per eleggere il "sindaco d'Italia".

"Porcellum o porcellinum? Io dico che una legge elettorale che funziona è quella dei sindaci".

Berlusconi ribadisce: io non mollo. Il Pdl blocca Letta sulla legge elettorale. Stato di pre-crisi a Palazzo Chigi?

Il presidente del Consiglio a tutto campo dal meeting di Rimini: legge elettorale, uscita dalla crisi economica e consigli per l'Europa.

Porcellum, basta la parola. Più veloce la procedura di cambiamento della legge elettorale. Letta è contento.

Urge emendare la legge e proporre una più corretta “Legge transdemocratica sulla preferenza di genere”. In quale lista elettorale porremo noi la transessuale Vladimir Luxuria altrimenti? Rosario da Gela, gentiluomo sensibile dall’anima ultracatodica e megamoderna, non può mica passare alla storia come il “discriminatore elettorale”.