Per il procuratore Lo Voi l'impegno pubblico delle toghe danneggia la magistratura. Ma in Sicilia c'è sempre bisogno di “garanzie di legalità”

Le vicende giudiziarie diventano terreno di scontro politico.

Il racconto di chi ha investito tanto, prima che tutto andasse in fumo.

La scorsa notte Emanuele Brancato è stato arrestato dalla polizia, insieme ad altre cinque persone.

Da almeno un paio di anni si levano cori di protesta contro il funzionamento dell'impianto. Girgenti Acque, società che gestisce la struttura, ha sempre sostenuto che fosse tutto in regola.

Catania, Caltanissetta e Marsala sono gli uffici giudiziari con il posto di capo dei pubblici ministeri vacante. Chi sono i candidati e cosa può cambiare nello scacchiere della magistratura siciliana.

Il blitz del dicembre scorso non ha fermato la truffa ai danni dell'Azienda sanitaria di via Cusmano. Scoperte decine di irregolarità. Distribuiti oltre 25 mila presidi per incontinenti.

Crolla, picconato dell'inchiesta giudiziaria, quello che i pm di Caltanissetta definiscono lo “stabile rapporto di collaborazione professionale” tra l'avvocato e il “marito della dottoressa Saguto, al quale Cappellano ha elargito compensi di rilevante entità".

Il governatore lascia l'interim della Sanità. In un colpo solo spera di blindare la legislatura ed evitare i rischi di uno "scontro" con i pubblici ministeri di Palermo. Perché, seppure non indagato, l'inchiesta sul suo medico personale è una faccenda che lo coinvolge in pieno.

Sottotraccia le correnti della magistratura sono già fibrillazione per la nomina del successore di Leonardo Guarnotta che, dopo una lunga e prestigiosa carriera, è andato in pensione. Ecco gli schieramenti e gli uomini in campo.

Per molti magistrati, soprattutto per quelli che cercano ossessivamente il palcoscenico, un reato senza contesto difficilmente riuscirebbe a reggere la prima pagina dei giornali; sarebbe come una barca senza mare, come un’aquila senza vento. Da 'Il Foglio', l'analisi di Giuseppe Sottile.

L'intervento del segretario del Pd: "Il primo fatto che abbiamo sotto il naso, ma che nessuno vuole ammettere, è il fallimento del primato della società civile"

Nella sua lunga carriera in magistratura Gioacchino Agnello è stato anche presidente della Corte d'Assise che condannò la cupola di Cosa nostra per i delitti "politici". I funerali saranno celebrati stamani.

La magistratura dovrebbe mostrasi capace di essere e apparire un blocco monolitico contro il malaffare. Ed invece nella storia del Palazzo di Giustizia di Palermo c'è sempre una "botola" di troppo. L'ultima si è aperta durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

“I magistrati italiani sono i più produttivi d’Europa”. L’Anm parte da questa premessa per demolire una serie di luoghi comuni, troppo spesso sciorinati dal mondo della politica. Al centro dei malumori c’è il progetto di riforma della giustizia che non piace a partire “dal metodo”.