Tangenti al Comune| Nuove pratiche ai raggi x - Live Sicilia

Tangenti al Comune| Nuove pratiche ai raggi x

Si allarga l'inchiesta sulle tangenti al Comune di Palermo. Nuove accuse per Francesco La Rocca (nella foto), ex responsabile del servizio Infrastrutture per la mobilità del settore Opere pubbliche. Scoperta "una serie di procedure irregolari. Altri imprenditori avrebbero pagato mazzette per evitare intoppi burocratici.
Palermo. Dopo l'arresto di Francesco La Rocca
di
2 min di lettura

La denuncia conferma i sospetti degli inquirenti e apre nuovi squarci sulla mala burocrazia al comune di Palermo. La mazzetta intascata da Francesco La Rocca, nel 2009 responsabile del servizio Infrastrutture per la mobilità del settore Opere pubbliche, è la punta di un iceberg.

Nei giorni scorsi i dirigenti degli uffici comunali si sono presentati dai carabinieri con un plico. Hanno denunciato che fra il 2008 e il 2011, La Rocca avrebbe “posto in essere una serie di procedure viziate da illegittimità in materia di lavori pubblici”.

C’è molto di più, dunque, dell’assegno di 10 mila euro incassato da La Rocca, finito in carcere nel novembre scorso con l’accusa di concussione e poi sottoposto all’obbligo di dimora. La storia della mazzetta venne fuori, quasi per caso, nel luglio 2009, mentre i carabinieri del Ros e il pubblico ministero Gaetano Paci indagavano sull’ingegnere Salvatore Mandarano e sui suoi presunti rapporti col clan mafioso di San Lorenzo. Accuse rispedite al mittente: Mandarano, tra i più attivi in città nel settore delle ristrutturazioni, in un’intervista a “S” si definì vittima del pizzo, che ha sempre denunciato. L’ingegnere aveva fatto da sensale per l’acquisto del terreno di via Ugo La Malfa dove due imprenditori volevano stabilire la sede della loro azienda di informatica. Il terreno, con annesso un capannone, era quello per cui La Rocca avrebbe preteso il pagamento della tangente per garantire che la pratica viaggiasse senza intoppo alcuno.

Mandarano senza sapere di essere intercettato raccontava che molti professionisti avevano messo mano al portafogli per evitare che la burocrazia diventasse più lenta. “… infatti io cosa le ho detto nel momento in cui lei non ci riesce me la sbrigo io… perché… perché io glieli ho dati i soldi glieli hanno dati altre persone attraverso canali che io conosco quindi lui non può babbiare”, diceva l’ingegnere parlando di La Rocca.

La nuova denuncia sposta temporalmente l’attenzione degli investigatori. Non più il singolo episodio del 2009, ma una “serie di procedure” alcune delle quali risalenti a pochi mesi fa.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI