Tangentopoli e le stragi del 1992 |Caro Lari, c'è un collegamento? - Live Sicilia

Tangentopoli e le stragi del 1992 |Caro Lari, c’è un collegamento?

Il regista e autore teatrale Aldo Sarullo scrive al procuratore di Caltanissetta: "Qualcuno può ritenere che, se dietro Mani pulite vi fu veramente il progetto di matrice internazionale rivelato di recente, non sia oggi individuabile il movente principale delle stragi?"

Caro dottor Lari,
Le scrivo senza indulgenze letterarie. Ma soltanto perché Lei è l’Istituzione che qualche anno addietro, leggendo le tre righe d’Ansa che comunicavano l’apertura a Caltanissetta di un nuovo fascicolo sulla strage di via D’Amelio, mi fece materialmente battere il cuore per una nuova, vera e seria speranza nella Giustizia e per la Verità.
Non ho nulla da insegnarLe, ma desidero rassicurare me stesso e quanti formulano i miei stessi pensieri. Desidero dirLe che:
le recentissime rivelazioni sulla genesi di Tangentopoli offrono una visione da approfondire;
il progetto, poi realizzato, prevedeva l’azzeramento dei partiti di governo in Italia e la loro sostituzione, per un ventennio, con il maggiore partito di opposizione;
i fatti giudiziari di quei tempi confermano tutto, tranne che l’ingresso al governo di quel partito di opposizione a causa di una nuova presenza sullo scenario politico. Presenza che convogliò su di sé i voti dei dissolti partiti;
l’uso “disinvolto” dei codici penali fu sotto gli occhi di tutti ed è rimasto nella memoria collettiva.

Le chiedo: qualcuno può ritenere che se la direzione della DNA fosse stata in capo al dottor Falcone o al dottor Borsellino sarebbe stato possibile quell’uso “disinvolto” dei codici penali? E ancora: qualcuno può ritenere che, se il progetto fu veramente quello di matrice internazionale rivelato di recente, non sia oggi individuabile il movente principale delle stragi, chi vi aveva interesse e la soluzione al comune convincimento che non fu soltanto mafia?
Ecco quanto desideravo dirLe, non senza aggiungere un’esortazione: non si senta pressato dai tempi e dalla spinta di qualche istituzione e di una certa opinione pubblica che vorrebbe archiviare semplicisticamente la “pratica”.
Le auguro, di cuore, buon lavoro.


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