Houellebecq: "Lo scrittore è il primo lettore di se stesso"

Taormina, Houellebecq: “Lo scrittore è il primo lettore di se stesso”

Annientare è l'ultimo romanzo dello scrittore francese.

PALERMO – “Lo scrittore? E’ il primo lettore di se stesso”. Parola di Michel Houellebecq, saggista, poeta, regista e sceneggiatore, protagonista assoluto di una conversazione letteraria in piazza a Taormina. L’autore, uno dei piu’ rilevanti della letteratura francese contemporanea, ha preso parte all’incontro “Verita’ inquiete, la narrativa del futuro”, nell’ambito di “Taobuk, il festival del libro che si sta svolgendo in questi giorni a Taormina.

A dialogare con lo scrittore Marina Valensise, consigliere delegato dell’Istituto Nazionale del dramma antico, gia’ direttore dell’istituto italiano di cultura a Parigi. Spunto per affrontare vari argomenti e’ stata l’ultima fatica letteraria di Houellebecq, “Annientare”, dove si raccontano le vicende di un politico di lungo corso, ministro dell’Economia, uno degli uomini piu’ potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali.

“Houellebecq riesce a leggere la letteratura come radiografia del mondo in cui viviamo – ha detto la Velensise – descrive i tipi umani che conosciamo e frequentiamo nella vita di tutti giorni. La novita’ di questo romanzo e’ che questa volta si narra di una cellula familiare assieme alla sua rete di relazioni”. Houellebecq ha risposto alle numerose domande che gli sono state poste in un intenso “faccia a faccia” durante il quale sono stati citati anche Honore’ de Balzac e Marcel Proust.

“La cosa piu’ importante – ha detto lo scrittore – e’ riuscire a far vivere il personaggio dentro il libro. Una sorta di autonomia. Quando scrivo un libro non so mai la sua fine e si cerca, comunque, di fare amare o detestare una figura”.

Non e’ mancato, infine, neanche uno sguardo al mondo attuale. “La crisi della democrazia e’ un argomento che ho affrontato – ha detto – mi ha colpito, ad esempio, il movimento dei ‘gilet gialli’. Una prova dell’esistenza reale di questa crisi”. Poi si e’ parlato anche del perche’ uno scrittore si accinge ad ideare un romanzo. “Difficile e’ capire cio’ che cambia e che non e’ cambiato – ha osservato – e chi scrive qualche volta arriva in ritardo. Sono, comunque, le novita’ che danno la motivazione a scrivere. Non so, al momento, se ci sara’ un altro mio romanzo”.


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