Tar accoglie sospensiva, Giuffrè: |"Segnale positivo per Catania" - Live Sicilia

Tar accoglie sospensiva, Giuffrè: |”Segnale positivo per Catania”

La decisione del Tar di Palermo sull'accoglimento della sospensiva del ricorso di Caltanissetta fa ben sperare per quanto attiene il procedimento presentato per la provincia di Catana. L'avvocato Giuffré, autore del ricorso: "Confidiamo in un pronunciamento omogeneo".

ABOLIZIONE PROVINCE
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Palermo – Il Tar della capitale siciliana ha accolto la sospensiva al ricorso presentato dalla Provincia regionale di Caltanissetta, circa il provvedimento di commissariare l’Ente in previsione della sua abolizione, così come previsto dal governo presieduto da Rosario Crocetta. Il 5 dicembre il Tribunale amministrativo palermitano si dovrà riunire per decidere sul merito del ricorso e sui possibili rilievi da sollevare in sede di Corte Costituzionale. Al momento, però, non viene sospesa l’efficacia del Commissariamento della Provincia.

Esprime soddisfazione il Costituzionalista Felice Giuffré, autore del ricorso presentato: “Il nostro giudizio è positivo. Il Tar di Palermo ha giudicato positivamente le ragioni di diritto che stanno alla base del ricorso. I giudici hanno in particolare puntualizzato come l’intera questione attenga alla presunta illegittimità costituzionale dell’articolo 15 dello statuto siciliano”. Una decisione importante che sembra gettare una luce positiva sul medesimo ricorso presentato al Tar di Catania circa il commissariamento della Provincia etnea, sul quale nei prossimi giorni il Tar di Palermo dovrà esprimersi circa la sede competente. “Lo scenario sul ricorso presentato – aggiunge Giuffrè – in merito alla Provincia di Catania sarà presumibilmente identico. Anche se si dovesse decidere che la sede competente sarà quella catanese, confidiamo in un pronunciamento omogeneo. Certo è – sottolinea il costituzionalista – che se la questione va in Corte Costituzionale, il suo pronunciamento varrebbe per tutto il territorio, senza distinzioni di sedi. Il punto fondamentale – sottolinea ancora il giurista – è che sul provvedimento che cancella le Province ora grava una spada di Damocle, ovvero che tutto il suo impianto possa essere inviato alla Corte Costituzionale”.


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