Tar Palermo, accolto il ricorso: verde al posto dei pub a Palazzo Quaroni

Tar Palermo, accolto il ricorso: verde al posto dei pub a Palazzo Quaroni

Adesso il comune dovrà dare corso al provvedimento
LA SENTENZA
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PALERMO – Otto famiglie che avevano acquistato un appartamento nel complesso residenziale costruito nell’ex area Quaroni in via Maqueda hanno avuto la meglio, davanti al Tar di Palermo, sull’arcidiocesi di Palermo, sul Comune e sulla Eurocostruzioni srl, ottenendo che l’area occupata dai pub torni alla destinazione prevista nel progetto e modificata con una variante dirigenziale ritenuta illegittima.

Secondo i giudici amministrativi, presieduti da Guglielmo Passarelli Di Napoli, l’area data in concessione ai locali era verde pubblico e così doveva restare. La lunga battaglia legale dei residenti, assistiti dall’avvocato Nadia Spallitta, ha sancito un primo verdetto. Adesso spetta al Comune dare corso al provvedimento.

Palazzo Quaroni è un elegante palazzo di recente costruzione che sorge nella centrale Via Maqueda di Palermo, in un’area che un tempo fu sede dell’oratorio dei Gerosolimitani e del cinema Basile, e deve il suo nome al progettista del palazzo stesso, l’architetto Ludovico Quaroni.

L’area su cui è stato costruito il palazzo è di proprietà della Curia ed è di notevole interesse storico per la città. Un luogo unico nel centro storico di Palermo in via Maqueda con parcheggi e un giardino verde al centro. Peccato che quella piazza verde non sia mai nata e al suo posto sono spuntati locali e pub.

Un vero incubo per i residenti che hanno chiesto di ristabilire il progetto iniziale annullando la determina dirigenziale dell’ufficio città storica del 5 ottobre del 2016 con la quale sarebbe stata cambiata la destinazione d’uso della piazzetta da verde pubblico a commerciale.

Spallitta: “Soddisfatta, il comune intervenga presto”

“Esprimo soddisfazione per l’accoglimento del ricorso – dichiara l’avvocato Spallitta – che consente di restituire un bene pubblico, destinato a verde, ai cittadini. Auspico che l’attuale assessore Maurizio Carta, che ha sempre dimostrato grande sensibilità per il bello, intervenga tempestivamente, recuperando uno spazio pubblico interessante anche dal punto di vista storico e architettonico”.

La precisazione di Eurocostruzioni

La società Eurocostruzioni, di cui è procuratore Gioacchino Imburgia, assistita nella vicenda dal team legale degli avvocati Stallone, Ficano e Gallina, fa alcune precisazioni: “Il giudice amministrativo, pur annullando la variante adottata dal dirigente comunale per vizio d’incompetenza, ha respinto la richiesta risarcitoria dei residenti, ritenendola infondata”.

Il collegio ha precisando che “la pretesa vantata, avente ad oggetto da un lato il danno non patrimoniale alla salute e, dall’altro, il pregiudizio di carattere patrimoniale legato al decremento di valore degli immobili, è rimasta del tutto indimostrata nel corso del giudizio; la parte ricorrente non ha allegato alcunché a riprova di quanto dedotto, ad eccezione di una valutazione di un’agenzia immobiliare indicante un deprezzamento di alcuni appartamenti (in misura non quantificata)”.

Ed ancora: “Il Tar ha ritenuto irricevibile, perché tardiva, la loro domanda di annullamento delle concessioni edilizie e dei pareri della Soprintendenza relativi all’area Quaroni. I menzionati provvedimenti autorizzativi a monte della delibera, che avevano di fatto già previsto l’eliminazione degli alberi dalla corte interna del complesso, restano, dunque, salvi ed efficaci”.


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