CATANIA – L’Università di Catania esprime la più viva preoccupazione per la norma contenuta nel decreto legge n. 90 del 24 giugno 2014 (Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari) che prevede, tra l’altro, la soppressione della sezione catanese del Tar.
In un territorio che già soffre di molti disagi economici e sociali, frutto anche di arretratezza sul piano infrastrutturale e dei servizi forniti, la chiusura del Tar non può che aggravare tale disagio, ridimensionando il servizio pubblico in un ambito delicato che serve a rendere giustizia nel rapporto tra cittadini e Pubbliche amministrazioni.
Sono, pertanto, più che concreti i rischi che finisca per aumentare il costo sociale per l’accesso al servizio di giustizia amministrativa a fronte di una riduzione dei benefici che scaturirà dall’aumento della durata dei processi amministrativi, a causa del potenziale ingolfamento della sede regionale, considerata peraltro l’entità rilevante del contenzioso che grava sulla sede catanese, terzo a livello nazionale.
Auspichiamo che, pur nella legittima esigenza di razionalizzazione della spesa espressa dal Governo nazionale, la scelta di chiusura del Tar catanese sia rivista, sulla base di una valutazione accurata di questioni di efficienza ed equità, rilevanti per lo sviluppo delle nostre comunità.