PALERMO – Aveva trattenuto i soldi della tassa di soggiorno pagata dai turisti e li ha restituiti solo dopo essere stata scoperta. Su richiesta della Procura della Repubblica il giudice per le indagini preliminari ha emesso nei confronti di una donna la misura cautelare dell’interdizione per un anno.
Maria Giuseppina Solito, 41 anni, originaria di Alia, per dodici mesi non potrà svolgere alcuna attività imprenditoriale, né ricoprire incarichi direttivi aziendali.
Le indagini sono del gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria. La donna, alla guida di tre importanti strutture – due alberghi e un B&B – tra il 2014 e il 2018 ha trattenuto 170 mila euro invece di versarli al Comune. Chi pernotta in albergo deve pagare la tassa di soggiorno e l’albergatore riveste il ruolo di agente contabile incaricato di pubblico servizio. La direttrice ha restituito i soldi solo nel 2019, evitando la procedura di sequestro, ma è scattata l’interdittiva alla luce, scrive il gip, della “gravità dei fatti, la pluralità, la sistematicità dei medesimi, l’estensione di essi a livello di propria pratica di gruppo imprenditoriale”. C’è il concreto rischio del venga reiterato il peculato. Da qui lo stop forzato per dodici mesi.
“Continua l’azione della guardia di finanza per il controllo dell’evasione dell’imposta di soggiorno – spiega una nota del colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo – che è destinata a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle attività ricettive, nonché interventi di manutenzione e fruizione dei beni culturali”.