PALERMO – Gabriele Lavia affronta per la prima volta Le favole di Oscar Wilde, scritte dall’autore inglese, all’apice della notorietà, per i figli Cyril e Vyvyan. Lo spettacolo debutta il 10 agosto al Teatro Greco di Tindari, e il 16 al Teatro Antico di Taormina. Sono storie malinconiche, popolate da personaggi memorabili. Principi ingenui, giganti insicuri, usignoli generosi, fattucchiere piacenti e nani da circo. Tra le righe, la difficoltà di mantenere una doppia vita, tra un matrimonio di facciata e l’omosessualità difficilmente occultabile. Lavia ha scelto per questa serata Il principe felice e Un ragguardevole razzo.
La statua del principe e la piccola rondine non sono che due varianti del carattere di Wilde: mondano e godereccio, malinconico e compassionevole. Attraverso una critica alla società vittoriana inglese lo scrittore mette alla gogna politici, intellettuali cattedratici, una famiglia borghese. Wilde esalta i bambini che nella loro ingenuità vivono di sogni e se la prende con chi, da intellettuale scettico e razionalista, ridimensiona le loro fantasie.
Il razzo eccezionale è una novella sarcastica, una divertente satira dell’ipocrisia borghese: protagonista del racconto infatti è un razzo egocentrico ed arrogante. Autoproclamatosi protagonista di uno spettacolo pirotecnico organizzato dal re, constaterà a proprie spese quanto sia poco saggio trattare gli altri in maniera irrispettosa e come l’arroganza, alla fine, non paghi.