La guerra del Massimo | Polemica su due nomine - Live Sicilia

La guerra del Massimo | Polemica su due nomine

Orlando con una lettera al ministero per i Beni Culturali denuncia l'illegittimità della presenza, all'interno del Cda della fondazione, di due consiglieri. Ma il Collegio della Revisione dei Conti, si era espresso diversamente.

Si inasprisce lo scontro tra la Fondazione Teatro Massimo e l’amministrazione Orlando.  Il sindaco accusa: due nomine del Cda sono illegittime. Ma relazione del Collegio della Revisione dei Conti aveva espresso un diverso parere. Un documento, vergato prima del j’accuse del sindaco, che risponde, a distanza, alle accuse mosse da Leoluca Orlando in una lettera inviata al ministero per i Beni Culturali, in cui il sindaco di Palermo denuncia l’illegittimità della presenza dei due membri nel Cda della Fondazione.

Si tratta di Renato Scalia, nominato dal socio privato Unicredit ed il vice presidente Carlo Varvaro. “Il primo – rileva Orlando – è stato nominato da Unicredit senza che questa ne avesse più diritto, non avendo versato nel 2011 e nel 2012 il contributo previsto pari ad almeno l’otto per cento dei contributi statali. Il secondo è stato invece nominato con una determina del sindaco Cammarata, mentre tale nomina andava fatta, a termini di Statuto, dall’Assemblea dei soci della Fondazione”. Secondo Orlando, infatti, i chiarimenti forniti dal Collegio della Revisione dei Conti e dal sovrintendente Antonio Cognata, “non sono idonei a superare le criticità rilevate”.

Ma su entrambi i fronti il Collegio si era espresso in modo opposto. In particolare, su Carlo Varvaro aveva sottolineato come la nomina fosse stata eseguita “nel rispetto della disposizione statuaria di cui l’articolo 9 comma tre della Fondazione”. Stessa conclusione per Renato Scalia. Secondo la relazione stilata dal Collegio, infatti, Unicredit avrebbe destinato centomila euro entro il 31 dicembre 2006, un milione e 336 euro entro il 31 gennaio 2007 e altrettanti entro il 31 gennaio 2008. “Negli anni 2009 e 2010 – scrive il Collegio – il predetto socio ha effettuato per ciascun anno il versamento di euro 1.475.400”, mentre nel 2011 Unicredit ha versato la quota di 750 mila euro. Una donazione, quest’ultima, che per il Collegio rende ad oggi valida la presenza di Scalia all’interno del Cda della Fondazione.

La presenza di Varvaro e di Scalia all’interno del consiglio, per il Collegio della Revisione dei Conti, dunque, non violerebbe lo Statuto della Fondazione. Orlando ha annunciato di aver inviato con la sua lettera tutta la documentazione relativa alla situazione del Teatro, “al fine di consentire al ministero di assumere, nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza, le determinazioni di competenza”. Adesso sarà dunque Roma a dover dire l’ultima parola.


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