Teatro Stabile di Catania, "Dialogo sul nuovo direttore" - Live Sicilia

Catania, il Teatro Stabile e la nomina del direttore: “Serve un confronto”

L'appello e la raccolta firme dei lavoratori dello spettacolo

CATANIA – Un dialogo con la dirigenza del teatro Stabile di Catania, che si prepara a nominare un nuovo direttore o una nuova direttrice per i prossimi quattro anni. Ma, partendo dallo Stabile, lanciare una stagione di stimolo per tutto il settore dello spettacolo catanese. È l’idea alla base dell’assemblea di artisti, artiste, attori e attrici e lavoratori dello spettacolo che dal 18 marzo si è autoconvocata per dialogare su temi come la parità di genere e d’età, il coinvolgimento delle diverse compagnie teatrali del territorio e delle realtà che producono idee artistiche e spettacoli.

La nomina al teatro Stabile

Il punto di partenza dell’assemblea, che proprio in queste ore sta cercando un nome con cui rendersi visibile, è stata la pubblicazione del bando con cui il teatro Stabile ha iniziato a cercare ufficialmente un direttore.

Da gennaio di quest’anno, infatti, lo Stabile non ha più una direzione, dopo che il regista Luca De Fusco si è dovuto dimettere in seguito alla sua nomina alla direzione generale del Teatro di Roma. De Fusco è stato direttore dello Stabile di Catania per due anni e mezzo e sotto la sua direzione il numero di abbonati è passato da circa 700 a più di 3 milla.

La lettera aperta e la raccolta di firme

Rispondendo spontaneamente alla pubblicazione del bando di ricerca di un direttore da parte dello Stabile, un’assemblea di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e dell’arte ha prodotto una lettera e una raccolta di firme in cui si chiede alla presidente dello Stabile Rita Gari Cinquegrana un dialogo su quello che avverrà nello Stabile nei prossimi mesi.

La lettera elenca dei punti che entrano concretamente nel processo di selezione del nuovo direttore. Tra le richieste si leggono “la pubblicazione dei nominativi di tutti/e i candidati/e per la carica di direttore o direttrice, ricordando che il termine ultimo per ricevere le candidature risale a giovedì scorso, 14 marzo; la pubblicazione dei nominativi che faranno parte della commissione che si occuperà della valutazione dei curricula; la convocazione di un’assemblea pubblica – presso una delle sedi del teatro e prima della selezione a opera della commissione – in cui una rappresentanza del Cda illustri il progetto culturale pensato per il teatro”.

Il teatro come motore

Il punto però non è solo la gestione di un passaggio come quello della nomina. L’idea dell’assemblea è quella di aprire un dialogo che coinvolga tutte le forze culturali della città e che ha uno dei suoi punti di riferimento proprio nel teatro Stabile di Catania. A spiegarlo è l’attrice Lidia Giordano, che parla a nome dell’assemblea: “L’intento è di procedere in ascolto e dialogo su quello che potrebbe succedere allo Stabile, inteso come casa degli artisti e piazza sociale della città”.

Dalla nomina del direttore, dunque, allo stimolo per il teatro Stabile, perché diventi una sorta di motore della cultura cittadina: “La nostra assemblea – continua Lidia Giordano – è vigile sui fatti del teatro, perché vengano mantenuti i punti promessi nel bando. Ma proponiamo anche che ci sia la possibliità di sostenere festival, realtà alternative, progetti che diano ascolto in pari misura a uomini donne e under 40, la creazione di un sistema di residenze teatrali e di nuove compagnie: è bello pensare che un teatro Stabile possa fare questo”.

Un dialogo tra il teatro e le forze creative della città, in altre parole, che coinvolga proprio chi con la cultura e l’arte si misura tutti i giorni. Continua Lidia Giordano: “Ci sono delle nuove possibilità che stanno nascendo a Catania, nuovi linguaggi alternativi, e c’è una linfa vitale che attraversa la città che ancora non si è spenta. Sarebbe bello potere dialogare con il teatro Stabile, sognando una stagione nuova, una nuova vita, portando il pubblico giovane al teatro”.

“Ci piacerebbe – prosegue ancora Lidia Giordano – che questo documento lo firmasse anche il pubblico, è una sorta di appello alla città con cui cercare di dare conto e ragione a una Catania che crede ancora nel teatro, un pensiero che sia più emancipato e aperto all’Europa, all’estero, a stimoli che arrivano da fuori. Vorremmo che tutta la città si unisse a noi in questa riflessione”.

L’assemblea di lavoratori e lavoratrici dell’arte e dello spettacolo sta anche cercando di aprirsi a esperienze simili che stanno succedendo altrove. Nelle ultime settimane un’assemblea analoga è nata a Roma con il nome di “Vogliamo tutt’altro”, e il gruppo catanese ha già avviato dei contatti e sta pensando a un gemellaggio.

Le assemblee catanesi si svolgono ogni settimana in un luogo diverso, un nodo della vita artistica etnea. Gli ultimi appuntamenti si sono svolti allo Spazio Oscena, nell’atelier artistico Lo Studio e al centro culturale Salmastra.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI