PALERMO – Dopo la presentazione ufficiale al fianco del ds Lupo ed il primo impatto con la realtà rosanero, Bruno Tedino è tornato a casa dalla sua famiglia per trascorrere gli ultimi giorni di vacanza. Il neo tecnico del Palermo si è raccontato a Il Messaggero, tra la voglia di iniziare questa nuova avventura in Serie B in una piazza importante, il calciomercato ed il futuro: “Stacco la spina. La riattaccherò il 12 luglio a Bad Kleinkirchheim per iniziare il ritiro austriaco con la mia nuova squadra – ha detto il mister di Treviso –. Se porterò con me in rosa Misuraca, Burrai e Suciu? Io non ruberò nessun giocatore al Pordenone”. Dal Friuli, dunque, dovrebbe arrivare solo Ingegneri, nonostante i tanti rumors di un fitto asse di mercato Palermo-Pordenone: “Il passaggio di Andrea Ingegneri faceva parte del pacchetto, non è venuto a Palermo in forma gratuita. Misuraca, Burrai e Suciu sono elementi importanti e potrebbero destreggiarsi bene anche in B, ma il presidente Lovisa mi ha chiesto espressamente di non toccare la rosa neroverde e noi non lo faremo – ha ammesso Tedino –. È un impegno d’onore. Lovisa si è comportato da gentiluomo nei miei confronti rispettando la parola data. Io rispetterò la mia”.
Nel corso dell’intervista, Bruno Tedino ha ribadito il motivo per cui ha scelto Palermo: “Non è questione di soldi: certe proposte a livello professionale sono irrinunciabili. Ne ho parlato in famiglia e tutti insieme abbiamo deciso che dovevo accettare. Palermo è tanto lontana? In un paio d’ore d’aereo sono a casa. A Palermo trovo tifosi diffidenti, in contestazione, che mi pronosticano appena tre settimane prima del siluramento, ma la cosa non mi spaventa. So di essere approdato al ‘Barbera’ come il ‘Signor nessuno’. Spetta a me, al mio staff e alla società far cambiare loro idea, ricreare entusiasmo e dare il massimo per riconquistare la A. Il mio sogno? Un derby personale in serie A, prima del 2020, fra Palermo e Pordenone”.
Infine, un piccolo ritorno al passato recente: “Se ho già dimenticato il ‘Bottecchia’ (lo stadio del Pordenone, ndr)? Assolutamente no. E come potrei, dopo due anni splendidi? Confesso che moralmente, insieme ai miei collaboratori e a tutti i giocatori neroverdi, ci sentiamo in B. Lo saremmo tutti, se non ci avessero penalizzato nella semifinale con il Parma – conclude Tedino –. Pordenone ci può riprovare. Lo vuole il presidente Lovisa, che presenterà ancora una squadra valida, affidata a quello che io ritengo il miglior mister che potesse scegliere”.