PALERMO- Leonardo Santoro non è più il direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane. Dopo cento giorni dalla nomina ha gettato la spugna, ufficialmente per motivi personali, in realtà perché la Regione – scrive la Gazzetta del Sud – “non ha sostenuto il suo approccio riformistico in un ente regionale segnato da inchieste, arresti e con una rete autostradale scandalosa da gestire”. La scelta è irrevocabile, ha detto, indietro non si torna.
Era stato il governatore regionale Nello Musumeci a imporre un principio di svolta alla guida del Cas, chiedendo a Santoro di lasciare la guida del Genio civile per intraprendere il nuovo percorso professionale. Ma strada facendo i rapporti con la Regione si sono raffreddati, tanto che il Consorzio ha dovuto fronteggiare emergenze e manutenzioni raschiando il barile, mentre da Palermo il flusso dei finanziamenti si è insabbiato e l’elenco dei crediti sfiora i duecento milioni di euro, senza i quali i progetti avviati rischiano di arenarsi.
Tra i probabili successori, scrive il quotidiano messinese, c’è Gaspare Sceusa (dirigente di seconda fascia), che proprio in questi giorni è rientrato in servizio in quanto il Tribunale del riesame ha revocato l’interdizione dai pubblici uffici che gli era stata comminata per l’indagine sulla frana di Letojanni. Sceusa è candidato alla carica in quanto è l’unico dirigente dipendente del Cas ed in quanto è risultato idoneo in un concorso proprio per dirigente generale dello stesso ente. Indicato anche Salvatore Minaldi (dirigente di terza fascia), in comando al Cas dal genio Civile di Catania per sostituire Sceusa quando era interdetto.
(ANSA)