PALERMO – Alla Camera di Commercio di Palermo-Enna arrivano le dimissioni in blocco dei consiglieri facenti capo a Confcommercio. Si tratta di 11 componenti del consiglio camerale: Daniela Cocco, Antonio Cottone, Alessandro Dagnino, Patrizia Di Dio, Nicola Farruggio, Fabio Gioia, Giovanni Mangano, Salvatore Randazzo, Margherita Tomasello e Gioacchino Vitale. A questi si aggiunge Maurizio Prestifilippo che aveva già rassegnato le dimissioni in precedenza. Nicola Farruggio e Daniela Cocco hanno anche rassegnato le dimissioni da componenti della Giunta.
Adesso le dimissioni in blocco mettono a rischio decadenza il consiglio camerale per via del raggiungimento del quorum necessario per la validità del collegio. Il consiglio della Camera di Commercio di Palermo ed Enna è composto da 33 consiglieri. Con le dimissioni di un terzo dei consiglieri il consiglio viene sciolto. Con l’addio degli undici consiglieri, questa condizione sembrerebbe rispettata.
Dietro la decisione ci sarebbe lo stato dei conti della Camera che riunisce gli imprenditori del palermitano e dell’ennese. “Avevamo sperato, con spirito di servizio – spiegano i consiglieri dimissionari -, di potere dare un contributo allo sviluppo del territorio e delle imprese. Purtroppo non è stato possibile, anche perchè la Camera di Commercio versa in gravissime condizioni finanziarie causate dalla drastica riduzione dei diritti camerali, imposta anni fa dal governo nazionale: condizioni che rendono insostenibile la corretta conduzione dell’Ente che deve tra l’altro perseguire il principio del pareggio di bilancio. Tutto ciò ha determinato l’impossibilità di realizzare strategie concrete per lo sviluppo dei territori. Ci auguriamo – concludono – che le nostre dimissioni possano rappresentare un segnale importante per contribuire a una presa di coscienza sulla necessità di affrontare con ben altra determinazione le gravi criticità attuali”.
La Camera di Commercio è socio di Gesap, società che gestisce l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ di Palermo. Proprio nei giorni scorsi un terremoto ha riguardato quest’ultima: tre sui cinque consiglieri d’amministrazione si sono dimessi portando allo scioglimento del Cda aziendale.