Tesoro dimenticato all'Antico Corso |Ecco la Cappella Santa Marta - Live Sicilia

Tesoro dimenticato all’Antico Corso |Ecco la Cappella Santa Marta

Il bene settecentesco è nascosto all’interno dell’ospedale catanese e apre al pubblico grazie ai tour organizzati dalle guide turistiche siciliane. LE FOTO 

Il reportage
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CATANIA – Un gioiello chiuso al pubblico. La cappella di Santa Marta, bene settecentesco nascosto all’interno dell’ospedale catanese, apre al pubblico grazie alle visite guidate dall’associazione guide turistiche siciliane con presidente Giusy Belfiore e alla buona volontà della signora Melina, residente nel quartiere Purità, che ha le chiavi del prezioso edificio. Un tour che, attraversando porta del re, Torre del Vescovo, il bastione degli infetti, i resti dell’acquedotto romano in via Botte dell’acqua, la chiesa dell’Idria, la collina della Purità, rende giustizia a una delle zone più significative, dal punto di vista storico e archeologico, della città, eppure sconosciuta ai più.

Particolare della Cappella

Giusy Belfiore racconta perché l’idea di un giro nella Catania del 500. “Le visite guidate che organizziamo con la nostra associazione sono tutte un successo – spiega. Ma questo itinerario racchiude due quartieri, l’Antico Corso e la Purità, spesso trascurati e poco noti, che racchiudono pezzi unici. Come la cappella del Santa Marta, che con il tour consentiamo di conoscere e ammirare, anche perché abbiamo saputo sta per essere chiusa. Il cappellano della struttura ospedaliera andrà a officiare messa al nuovo San Marco di Librino – sottolinea – per cui il bene storico verrà chiuso, insieme al nosocomio”.

La cappella è stata costruita nel 1754: un manufatto di grande valore storico che soffre di una scarsissima manutenzione. Sono evidenti le infiltrazioni d’acqua nelle pareti così come i segni dell’abbandono. “L’edificio ha delle tele e una storia che è la nostra storia e quella del Santa Marta – racconta Giusy Belfiore. Ricordo a tutti che l’ospedale aveva un punto di soccorso sull’’ Etna, al rifugio Sapienza, e la statua custodita all’ interno della cappella de Santa Marta è proprio quella del rifugio, salvata dall’eruzione e portata all’interno di quest’edificio. Insomma, è una storia legata a doppio filo con la nostra”.

L'Etna sullo sfondo

Più di 130 le persone che, grazie al tour, hanno potuto ammirare la Catania del Cinquecento e la cappella del Santa Marta, il quartiere della Purità – dal quale si può ammirare il vulcano ed il mare contemporaneamente – e l’ Antico Corso con la sua storia e il suo patrimonio artistico e monumentale: il Bastione degli infetti, la Torre del vescovo, i resti delle mura di Carlo V e la chiesetta dell’ Idria, ormai coperta da decenni dalle impalcature.

E domani saranno cinque i tour con guide. Tutti in contemporanea: uno della Catania ebraica, uno della città barocca, uno di San Berillo, quello archeologico della Catania Romana. Previste anche visite al Teatro Massimo Vincenzo Bellini, alla cupola di San Nicolò l’Arena e alle rinnovate Terme della Rotonda.

 


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