Tesoretto di mafia sepolto? | No, erano i risparmi di famiglia - Live Sicilia

Tesoretto di mafia sepolto? | No, erano i risparmi di famiglia

Il tribunale di Palermo ha assolto dall'accusa di riciclaggio aggravato Francesca Pipitone, sorella del capomafia di Carini, e il figlio Giovanni Di Maggio. Nel giardino della loro casa, nel 2008, furono trovate banconote per 500 mila euro e quattro chili di gioielli nascosti sottoterra.

PALERMO – Non era il tesoretto del clan, ma i risparmi e i gioielli di famiglia. Famiglia di sangue, non quella mafiosa. Un tesoretto tenuto al sicuro in maniera tanto arcaica qaunto efficace. Altro che banche e cassette di sicurezza. Era nascosto sottoterra. Ci volle un anonimo bene informato per svocarlo.

Il tribunale di Palermo ha assolto dall’accusa di riciclaggio aggravato Francesca Pipitone, sorella del capomafia di Carini e moglie del boss Antonino Di Maggio, e il figlio Giovanni Di Maggio.

Nel giardino della loro casa di via Nettuno, nel 2008, furono trovate banconote per 500 mila euro e quattro chili di gioielli custoditi dentro dei barattoli. Secondo la Procura, sarebbe stato il tesoretto di Cosa nostra che i due imputati avrebbero avuto intenzione di riciclare. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di entrambi gli imputati a 3 anni di carcere. Il Tribunale ha raccolto la testimonianza del pentito Gaspare Pulizzi che ha smentito che si trattasse del denaro del clan vicino ai Lo Piccolo di San Lorenzo.

La caccia al tesoro partì da un anonimo che spedì in Procura tanto di disegnino con l’indicazione del punto dove erano nascosti soldi, gioielli e armi. Delle armi non c’era traccia, ma del tesoretto sì. Era nascosto in un’aiuola. Quattordici barattoli contenenti 496 mila euro e ventimila dollari, preziosi per un valore di almeno mezzo milione di euro e documenti di famiglia. Tra cui il testamento del nonno di Di Maggio, classe 1909.

Era tutto lì, sotto un metro di terra, o poco più. Sotto i gerani e le palme nane. Proprio nello stesso punto indicato nella lettera anonima arrivata in Procura lo stesso giorno del blitz.


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