Thibaut Delferière - Live Sicilia

Thibaut Delferière

L'artista belga è il protagonista della mostra personale inaugurata in questi giorni alla Galleria Mediterranea.

Fino al 12 Dicembre
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Palermo – Thibaut Delferière è il protagonista della mostra personale inaugurata in questi giorni alla Galleria Mediterranea, in via Mariano D’Amelio a Palermo, che sarà visibile per un mese sino al 12 dicembre .

Artista belga, di grande impatto e forza visiva, dopo la laurea in filosofia, i contatti e le collaborazioni con Hermann Nitsch e il suo Teatro dell’Orgia e del Mistero, decide di intraprendere la strada della performance. Per questa esposizione personale sceglie di proporre la strada della pittura e del disegno, altra testimonianza feroce, della sua indagine sul corpo, condotta con determinazione. La concezione estetica della sua pittura si ispira fortemente alla filosofia di Friedrich Nietzsche e a pittori come James Ensor, da cui rievoca certe immagini grottesche, ma anche a Chaim Soutine e Wiener Aktionismus.

Sono immagini vivide quelle dei corpi maschili e femminili impressi sulla tela, che come scrive Paola Nicita, “Si dibattono per sfuggire alla loro stessa esistenza, si mostrano fragili e grotteschi assumendo su di sé il peso della condizione umana. Sulle tracce mai perse della lezione espressionista, si evidenzia la forza di una iconografia feroce. La pittura è materia che del corpo segue la condizione, e dunque si fa segno convulso e brandello, si addensa intorno a se stessa per cercare una nuova forza, ed erige infine un silenzioso muro di difesa.”

Maschere, corpi nudi dalla consistenza materica; volti pesanti nel segno inciso, sembrano emettere un ininterrotto grido di dolore. La pratica della rappresentazione del corpo è diretta emanazione della storia dell’uomo. Il corpo diventa il libro che racconta le imposizioni della società: è emblema di un sistema, proiezione delle modifiche formali alle quali è assoggettato. Un modo di interpretare la realtà, quello di Thibaut, che attraverso una realtà pittorica acida e grondante, oltrepassa il dato visibile e si imprime con immediatezza nella mente dell’osservatore.

Le opere su carta scelgono il monocromo o la matita come strumenti per esprimere una perenne inquietudine, un universo di corpi fragili ora nudi, ora mascherati, in cui Delferière suggerisce l’uscita dalla prigione della ragione.

Il corpo esibito mostra il suo essere dolente, sempre in bilico, in una modalità di perenne incertezza che è quel limbo cui lo stesso Delferière fa riferimento.

In mostra sarà presente una selezione di opere su carta, ben 96 disegni e sei olii su tela insieme a dipinti di recente produzione. Come accade per i disegni, riuniti insieme su una grande parete a formare un repertorio di fragilità umane, Delferière delinea con tratto più agile e nervoso un universo composto di corpi, carico di solitudine e che si estende sino a giungere all’esibizione della sessualità come segno esteriore di una impossibile felicità. La pittura si traduce quale segno di rivolta, in indagine scomoda, tagliente, dove l’artista materializza nel suo immaginario pittorico il grande circo della vita e l’uomo vi emerge a tratti, capace di ogni nefandezza ma anche al contrario di grande spiritualità.

L’ingresso è gratuito.

 

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