PALERMO- Raccontare la vita di Biagio Conte è stato come provare a scalare un’altissima montagna con le scarpette da tennis. Quando la casa editrice San Paolo ha coinvolto Alessandra Turrisi e l’autore del presente articolo nella pubblicazione di un libro che ripercorresse le strade principali già percorse dal missionario laico, spirato a Palermo il 12 gennaio scorso, la prima reazione è stata di sgomento. Come avremmo fatto? Dopo qualche tempo, ecco il libro che, da oggi, finirà sugli scaffali. Si intitola: “Ti posso chiamare fratello?”. Il titolo è stato suggerito da don Pino Vitrano, compagno di viaggio di una vita missionaria e ricorda le parole commosse che lo stesso don Pino pronunciò al funerale, in una cattedrale stracolma.
La vita di Fratel Biagio Conte
La vita di Fratel Biagio è quella di un ragazzo, di un palermitano, che, crescendo scopre come il perimetro delle cose che tutti considerano normali non gli basta più. Lo prende una profonda inquietudine nell’osservazione della povertà quotidiana, fino a non potere più concepire il tranquillo respiro dell’esistenza di tanti. Lascia la famiglia, Biagio Conte, con uno strappo certamente doloroso. Arriva fino ad Assisi, sposando la sua vocazione francescana e torna per fondare la Missione. Da quel momento in poi, Palermo comincerà a cambiare.
La visita del Papa
Un grande suggello a una immensa opera di carità viene posto il 15 settembre del 2018, con la visita di Papa Francesco alla ‘Cittadella del povero e della speranza’ di via Decollati. Il Pontefice si sente a casa. Incontra i diseredati, persone che non possono mangiare, che hanno l’anima erosa da pene fisiche e psicologiche: tutto un popolo che ha ritrovato la sua rotta nel cuore della Missione. Le foto dell’epoca ritraggono Papa Francesco felice, vicino agli ultimi che ha sempre abbracciato, con i gesti e le parole. Un momento che resterà impresso.
La morte e l’amore di tutti
Biagio Conte si spegne il 12 gennaio del 2023, circondato dall’amore di tutti. Nei giorni precedenti, diverse persone che il tempo aveva allontanato si sono ritrovate al suo capezzale, dimenticando fraintendimenti e rancori. Questo è stato l’ultimo prodigio umano di chi ha lasciato in eredità la speranza e la carità, come legami indissolubili.