Casa dolce casa: croce e delizia del Parlamento siciliano, il Piano casa si appresta ad essere votato. La seduta all’Ars, infatti, è convocata questo pomeriggio, alle 16, per votare la legge definitiva, comprensiva di tutti gli emendamenti approvati in aula.
Si preannuncia, come prevedibile, un clima tutt’altro che sereno. Attorno al Piano casa, infatti, lo scontro politico è arrivato a toni più pesanti del solito, anche a livello istituzionale: in merito alla delocalizzazione, infatti, il presidente dell’Assemblea, Francesco Cascio, ha definito l’emendamento presentato dal governo “scandaloso” e ha invitato l’esecutivo a ritirarlo. Così è stato, ma soltanto dopo un paio d’ore di accesissimo dibattito, proseguito fino a quando i deputati di Pdl e Udc non hanno abbandonato l’aula. Dopo la loro uscita, è intervenuto Cateno De Luca (Mpa), il quale ha preso le distanze dalle azioni del Governo, palesando una spaccatura interna al partito. Voci di corridoio dicono che la spaccatura ci fosse già, ad ogni modo quel che è certo è che proprio durante i lavori d’aula, i dissapori interni sono trapelati fuori dalle stanze di partito, con l’intervento del deputato. A replicare alle accuse di De Luca, è intervenuto Giuseppe Arena (Mpa): “De Luca – ha detto – mente sapendo di mentire oppure è in preda a un vero e proprio stato confusionale. Il vero scandalo è a mio avviso rappresentato dall’avere per la seconda volta tradito la fiducia del presidente Lombardo che, nonostante gli insulti e le gratuite offese subite qualche anno fa, lo ha riaccolto – dice Arena – all’interno del partito. Ci troviamo in presenza di un doppio grave errore: Lombardo ha fatto male nel riammetterlo all’interno del partito; De Luca, con agire seriale è tornato nuovamente sul luogo del delitto. È falso sostenere che il “piano casa” penalizzi la maggioranza dei siciliani. E’ falso sostenere che il decreto abbia un taglio strettamente urbanistico che nulla ha a che vedere con il piano casa. È falso – ha concluso Arena – parlare di cementificazione indiscriminata”.
E se dal partito di governo continua, quindi, ad arrivare l’eco dei dissapori interni, a 24 ore dal voto l’Udc di Cuffaro è tornato a puntare i riflettori sul Piano casa, questa volta per voce del coordinatore dei giovani Udc, Valerio Barrale: “Quello che si voterà domani – scrive Barrale in una nota – è un Piano casa inapplicabile e per certi versi inutile oltre che lontano mille miglia dall’obiettivo che un vero Piano Casa dovrebbe prefiggersi: questo disegno di legge non tiene minimamente in considerazione le esigenze abitative delle giovani coppie che non hanno casa. Noi intendiamo il “Piano casa” come uno strumento che possa essere veramente da motore non solo all’edilizia, ma anche e soprattutto all’intera economia siciliana. Invece – conclude Barrale – quello che ne è venuto fuori non è altro che un condono edilizio anticipato”.