TORINO
Calderoni 6,5. E’ un gatto disoccupato per tutto il primo tempo. Poi usa un riflesso del pollice miracoloso e nega il gol a Miccoli. Il tuffo sul tiro di Simplicio, invece, ricorda certe goffe spanciate da piscina comunale
Diana 6,5. Per essere antipatico, è antipatico. Ma, quando vuole, è ancora un signor cursore dal piede finissimo, agevolato dalla preoccupante anemia dell’attacco rosanero.
Di Loreto 6. Una roccia. Nel senso dell’immobilità. Tuttavia, il demerito altrui gli garantisce una giornata serena, in pantofole e col giornale.
Pisano 6,5. Le rare volta che le punte (!) panormitane ci provano, si fa trovare sempre presente con una diligenza apprezzabile. Meglio centrale che terzino.
Ogbonna 7. Polmoni ricaricabili e andatura da accelerato. Spinge senza paura. E fa molta paura.
Zanetti 5. Il miglior difensore del Palermo, finché dura. Un provvidenziale infortunio (auguri) mette De Biasi nelle condizioni di vincere la partita.
(52’ Saumel) 7. Non si vede quasi mai, fino al bellissimo gol. Ma è quello che conta, no?
Colombo 7. Un aculeo nel fianco di Balzaretti che perde la tramontana. Resiste stoicamente, infine, non ce la fa più.
(46’ Rosina 6. Simpatico giocatore da circo, magari con le foche).
Barone 7. Tutto sostanza e muraglie spianate per non correre rischi. Capisce che il Palermo dorme sonni profondi e tenta qualche sortita.
(81’ Abbruscato sv.).
Dzemaili 8. Il migliore. Corsa, visione di gioco, piede e capacità offensiva. Non resterà a lungo dalle parti di Cairo.
Amoruso 6. Il vecchio Nick funziona soprattutto come spaventapasseri.
Stellone 6. Ha le idee di Woody Allen. E i piedi di Bombolo.
Allenatore: De Biasi 7. Cuore, tattica, attenzione. Cosa chiedergli di più?
Fontana 6. Un paio di uscite bislacche e un rinvio non da par suo. Una grande parata, troppe smorfiette. Al terzo palo, pensi che è davvero un predestinato. Poi, Saumel tira su il morale ad Amelia.
Cassani 5. Timiduccio. Chissà se è tutta colpa sua, o se c’è un concorso di colpa con Ballardini. Propendiamo per la seconda ipotesi.
Bovo 5,5. Un tantino più pasticcione del solito. Cicca un pallone in attacco come neanche Giacomino avrebbe mai osato. Rimandato.
Kjaer 5,5. Il principino, ogni tanto, si smarrisce per eccesso di enfasi. Probabilmente il vinello della sbronza col Chievo ha lasciato qualche traccia. Da disintossicare.
Balzaretti 4. In involuzione da troppo tempo. Non è mai stato Cabrini o Grosso. Però, non è mai stato nemmeno un Cracchiolo qualunque…
(62’ Ciaramitaro 6. Tampona come deve).
Nocerino 8. Dappertutto. La sua generosità gli sottrae fosforo in costruzione. Ma uno così è da elogiare sempre. Subisce un’espulsione ingiusta e stringe la mano all’arbitro. Il voto è alto anche per questo.
Liverani 5. Il sarto non cuce. Deve avere lasciato ago e filo al “Barbera”. Probabilmente ha ragione quando dice che questo Palermo, al massimo, è da ottavo posto.
Migliaccio 7. A un certo punto la sua zona di campo sembra un film con Bud Spencer e Terence Hill. Vola di tutto. E lui non si tira indietro mai.
Simplicio 5. Si era ritrovato. Si è smarrito di nuovo. Avrebbe i piedi per essere fondamentale. Gli mancano equilibrio e continuità.
Miccoli 6,5. Pierino tenta il dispetto al Torino. Due volte ci prova, due volte per un pelo non ci riesce. Ma se è abbandonato peggio di un cane in autostrada cosa può farci?
(88’ Budan sv.).
Cavani 5. Lui si abbandona troppo spesso da solo. Deve crescere. E in fretta.
Allenatore: Ballardini 4. Un voto di stima, questo Palermo formato trasferta è troppo brutto per risultare credibile. Se gli bloccano la fonte del gioco, non trova alternative valide. Ed è meglio che si sbrighi a cercarle.
Pagella Bonus: Corini 10. Anche se non c’è, è sempre il Capitano