Torna in carcere | la banda dei falsi finanzieri - Live Sicilia

Torna in carcere | la banda dei falsi finanzieri

Accolto il ricorso della Procura contro la scarcerazione.

TRAPANI – Quattro arresti sono stati eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Trapani. Si tratta di Giuseppe Di Maggio, 58 anni, Giuseppe Vittorio Amato, 32 anni, Giuseppe Marrone, 52 anni, Antonio Patti, 57 anni. Il provvedimento è stato spiccato dal gip su richiesta del pm Andrea Tarondo. I quattro erano stati già raggiunti da un ordine di arresto, che in un primo momento era stato revocato dal tribunale del Riesame, ma in fase di appello il ricorso della Procura è stato accolto e quindi è stata ripristinata la custodia in carcere.

Marrone, Patti e Amato erano stati arrestati nel marzo dell’anno scorso in flagranza di reato, rapina e sequestro di persona, si fingevano finanzieri, con tanto di lampeggiante blu posto sulla vettura usata e con addosso i giubbotti, uguali a quelli solitamente usati dai veri finanzieri, e con questa scusa facevano irruzione nelle case delle loro “vittime”. Quando furono arrestati avevano appena derubato 940 euro ad una famiglia residente nel quartiere popolare San Giuliano a Erice. A luglio poi i poliziotti arrestarono Giuseppe Di Maggio, palermitano, che aveva fornito agli altri tre l’indispensabile supporto logistico, informativo ed operativo per la realizzazione della rapina, procurando dettagliate indicazioni sulle vittime, sulle loro abitudini di vita, e sulle disponibilità economiche.

Contro Di Maggio anche le accuse di aver commesso un furto, nel 2013, ai danni di una Chiesa da dove fu portata via la corona ad una statua della Madonna, approfittando del fatto che in quel momento era in corso la processione dei Misteri a Trapani e quindi la chiesa a quell’ora non era frequentata. Contro la banda dei falsi finanzieri adesso è stato emesso un nuovo ordine di cattura. Di Maggio è stato condotto nel carcere di San Giuliano. Marrone e Patti al carcere Pagliarelli di Palermo. Amato è stato raggiunto dalla nuova ordinanza nel carcere di Foggia dove era già detenuto per altra indagine.


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