Tra boati ed emozioni | Ecco la stele Unesco dell'Etna - Live Sicilia

Tra boati ed emozioni | Ecco la stele Unesco dell’Etna

Alla presenza del sottosegretario, Silvia Velo, la consegna del lavoro in pietra lavica che certifica l'intitolazione del vulcano a patrimonio dell'umanità.

L'opera è del maestro Messina
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CATANIA. Ad un certo punto, anche i boati del vulcano sembravano voler testimoniare la perfetta sintonia del momento: quella tra la natura e l’uomo. E’ stata una cerimonia coinvolgente ed appassionata quella che, questa mattina, ha visto l’apposizione della stele celebrativa dell’iscrizione del “Mount Etna” nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità  Unesco, che si è svolta nella sede del Parco, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi.

Era il 21 giugno di due anni fa, quando dall’Unesco arrivò la bella notizia: ma quello dell’Etna è un patrimonio da conservare prima ancora che da esaltare soltanto nelle parole. Anche perché non si è patrimonio dell’Unesco per sempre: i siti, infatti, vengono costantemente monitorati per verificarne la lo stato. Un concetto che ha espresso in modo chiaro ed inequivocabile il primo cittadino di Nicolosi, Nino Borzì: “Gradiremmo più attenzione da parte del governo nazionale perché, francamente, scoprire una targa dopo due anni non è il massimo. Ma non ci piangiamo addosso e da parte nostra lavoreremo ogni giorno per migliorare la nostra terra”.

E quella di oggi è stata una mattinata alla quale hanno preso parte diverse scolaresche, le autorità civili e militari fino al sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo:
“Questa è una giornata straordinaria. Qui siamo nell’occhio del mondo: questo luogo è del pianeta e la comunità mondiale vi chiede non solo di essere i fruitori di questa terra ma di esserne anche i custodi”.

“L’Etna non appartiene singolarmente a nessuno. E nessuno può permettersi di sfruttarlo a proprio piacimento: l’Etna appartiene a tutti. Alle generazioni passate, presenti e future – ha sottolineato la presidente del Parco, Marisa Mazzaglia -. L’Etna è un patrimonio che non ha uguali. La targa di oggi rappresenta il rapporto viscerale con i suoi abitanti. Oggi diciamo ai rappresentanti istituzionali qui presenti che non vogliamo più subire angherie e mafie: vogliamo fare ripartire la Sicilia dalla bellezza di cui l’Etna è emblema. Vogliamo che questo messaggio di speranza fosse colto da tutti per far sì che che non si esaurisca in poche ore. Attorno al riconoscimento dell’Etna può esserci un futuro radioso e sostenibile”.

Per la cronaca, la stele in pietra lavica ceramicata è un lavoro del maestro paternese, Barbaro Messina.


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