Il traffico di droga tra Catania e la Calabria: 17 condanne

Il traffico di droga tra Catania e la Calabria: 17 condanne

Le decisioni della gip, l'inchiesta etnea coordinata dall'aggiunto Fonzo e dal sostituto Laudani
RITO ABBREVIATO
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CATANIA – L’operazione della Squadra mobile di Catania, affiancata dalle mobili di Reggio Calabria e Siracusa e da uomini dello Sco aveva portato nel giugno dello scorso anno aveva portato in carcere 13 persone, con altre 16 raggiunge da un avviso di conclusione delle indagini. Un filone giudiziario etneo coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratore Tiziana Laudani.

Nella giornata di ieri sono arrivate le condanne del rito abbreviato.

Le condanne

Le decisioni della Gip, Montuori: Giuseppe Addamo, 6 anni e 8 mesi. Giovanni Costanzo, 4 anni. Luigi Danilo Garozzo, 6 anni e 8 mesi. Orazio Giardina, 4 anni e 8 mesi. Gino Gueli, 2 anni. Giovanni Magrì, 4 anni. Giuseppe Mirabile, 6 anni e 8 mesi. Stefano Nicosia, 4 anni e 8 mesi. Antonio Oreste Prelati, 5 anni. Salvatore Sam Privitera, 2 anni. Angelo Ribera, 7 anni e 2 mesi. Domenico Christian Santonocito, 3 anni. Alfio Scandurra, 4 anni e 8 mesi. Francesco Sedici, 9 anni e 8 mesi. Pietro Sedici, 8 anni. Salvatore Torrisi, 8 anni e 8 mesi. Santo Vitale, 9 anni e 2 mesi. Pasquale Zangari, 6 anni e 8 mesi.

L’inchiesta

Le indagini della polizia sono partiti dal catanese Carmelo Scilio, considerato uno dei più noti trafficanti di cocaina nel capoluogo siciliano. A giugno 2020 Scilio era agli arresti domiciliari ma continuava a gestire gli spostamenti di droga da casa sua.

Gli investigatori riescono così a scoprire i fornitori di Scilio, prima che questi fosse di nuovo arrestato per un altro procedimento nel luglio del 2020. La cocaina arrivava in Sicilia grazie soprattutto a Bruno Cidoni e Antonio Pezzano. Cidoni, calabrese, garantiva il collegamento con i grossisti di cocaina in Calabria.

Il traffico di cocaina a Catania era talmente vantaggioso per Cidoni che si era trasferito nel capoluogo etneo per gestire in prima persona lo spostamento della droga, lo stoccaggio, il taglio e la consegna ai suoi diversi clienti catanesi, alcuni dei quali considerati vicini ai clan.

Le telecamere e i microfoni della polizia hanno documentato 20 spostamenti di cocaina dalla Calabria a Catania, secondo un metodo che prevedeva la fornitura del referente calabrese dell’organizzazione Pasquale Zangari, il viaggio su un’auto dotata di compartimenti nascosti con il catanese Francesco Sedici a fare da corriere, poi la consegna e lo stoccaggio nella casa di Cidoni, a San Giovanni Galermo.


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