Sis, sospesi i licenziamenti | I lavori riprenderanno a rilento - Live Sicilia

Sis, sospesi i licenziamenti | I lavori riprenderanno a rilento

Il prossimo tram di Palermo, ancora in attesa di una linea

La Sis si è detta disponibile a ritirare le procedure di licenziamento per tutti i 120 operai, ma solo dopo che verrà sottoscritto il nuovo accordo con Amat, Comune e Regione e che si avranno certezze sui tre milioni di euro di anticipo e su cronoprogramma e piano di rientro. Nel frattempo si naviga a vista e il cantiere andrà avanti a giornata, nonostante le gravi carenze di materiale.

PALERMO – Lunedì riprendono i lavori per il tram di Palermo, ma non sarà una ripresa a pieno regime. Stamattina la Sis, il consorzio di imprese incaricato della realizzazione, ha comunicato ai sindacati edili (Filca Cisl, Fillea Cgil e Fineal Uil) di essere disponibile a ritirare le procedure di licenziamento per tutti i 120 operai, ma solo dopo che verrà sottoscritto l’atto di novazione con la stazione appaltante, l’Amat, e che si avranno certezze su cronoprogramma e piano di rientro. La notizia del ritiro dei licenziamenti non ha ancora i crismi dell’ufficialità perché mancano alcuni passaggi formali fondamentali.

L’Amat ha già ricevuto dal Comune i tre milioni di euro di anticipo per dare qualche settimana di ossigeno alla Sis, in attesa degli 87 milioni della perizia di variante e dei 52 del Ministero delle Infrastrutture. Inoltre il 23 maggio la Corte dei Conti ha registrato la convenzione fra Comune e Regione, per cui adesso manca soltanto il decreto di finanziamento, che arriverà, appunto, non appena la Sis avrà siglato il nuovo accordo e accettato il piano di rientro. Su questi temi l’appuntamento tra l’Amat e l’azienda è fissato per la prossima settimana.

Una volta stipulato l’atto, Palazzo delle Aquile sarà in grado di liquidare il finanziamento e i lavori potranno riprendere a pieno ritmo. Per il momento le maestranze rientreranno in servizio lavorando, di fatto, a giornata. Dai binari al cemento, in cantiere manca gran parte dei materiali e i fornitori non sono disponibili ad altre aperture di credito perché aspettano ancora diversi pagamenti. Anche il broker assicurativo si sarebbe impegnato a coprire le polizze degli operai, scadute da due settimane, soltanto giorno dopo giorno, almeno finché gli atti ufficiali non metteranno la parola fine alla vicenda. Ma anche sulle polizze nessun documento ufficiale è stato ancora prodotto.

Due giorni fa Comune e Regione avevano lanciato all’azienda un ultimatum di sette giorni: “È urgente l’adesione dell’appaltatore alle richieste e alle condizioni contrattuali già comunicate dall’Amat il 23 maggio – affermavano in una nota congiunta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Antonino Bartolotta, e quello comunale alla Mobilità, Tullio Giuffrè –. A tal proposito, la Regione ha richiamato l’assoluta necessità del rispetto del cronoprogramma indicato da Amat e Comune”.

Ma su quest’ultimo punto non c’è ancora piena sintonia con la Sis, che ha avanzato due proposte di cronoprogramma, chiedendo per il momento di sottoscriverle entrambe: una, privilegiata dalla stazione appaltante, che punta al completamento dei lavori entro il 30 giugno 2015 per la tratta 1 (per intendersi, Roccella-Sperone-Corso dei Mille) e la tratta 2 (Michelangelo-Leonardo Da Vinci) ed entro il 30 settembre 2015 per la tratta 3 (viale Regione Siciliana). L’altro cronoprogramma posticipa le due date di fine cantiere rispettivamente ad agosto e ottobre 2015.

“Auspichiamo che Regione e Comune mantengano gli impegni presi e che la Sis e l’Amat trovino l’accordo – fanno sapere Filca Cisl, Fillea Cgil e Fineal UIl –. Per il momento esprimiamo enorme soddisfazione per l’approssimarsi di una soluzione positiva, grazie anche al ruolo di mediazione svolto dalle parti sociali, che hanno condotto la vertenza con grande senso di responsabilità. Abbiamo compreso, nonostante gli irrigidimenti delle parti in causa, che si trattava solo di una serie di delicati passaggi burocratici. E per questo abbiamo operato in perfetta sinergia – concludono i sindacati – per far sì che i dipendenti possano tornare a lavorare e la città possa finalmente vedere completata un’opera che attende da tempo”.


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