Trapani, chiesto un nuovo processo per l'ex sindaco Fazio - Live Sicilia

Trapani, chiesto un nuovo processo per l’ex sindaco Fazio

Accusato di false fatture e riciclaggio

TRAPANI – La Procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco ed ex deputato regionale Mimmo Fazio. Le accuse vanno dalle false fatture all’autoriciclaggio. A firmare la richiesta è stato il pm Matteo Delpini. L’indagine è stata condotta dalla guardia di finanza. L’udienza preliminare, che era stata fissata nei giorni scorsi, è stata rinviata al 9 ottobre.

La ‘tangentopoli del mare’

Nell’indagine delle fiamme gialle era coinvolta anche la moglie del politico, l’avvocato Lilly Ferro, ma per lei la Procura ha chiesto l’archiviazione e si attende adesso la decisione del gip. Il tutto scaturisce dall’indagine condotta dai carabinieri e denominata ‘Mare Monstrum’, sfociata nel 2017 anche nell’arresto di Fazio che allora era deputato regionale e sedeva a Palazzo dei Normanni. Una indagine riconosciuta come la cosiddetta “tangentopoli del mare”, relativa a presunte mazzette pagate dagli armatori dell’Ustica Lines, oggi Liberty Lines, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, il primo ex patron del Trapani Calcio scomparso da poco tempo.

Il troncone d’inchiesta relativo a Stefania Mode

Tangenti che, secondo l’accusa, ruotavano attorno ai contributi elargiti dalla Regione per le tratte navali onorate, da e per le isole minori. Fazio per questa indagine è sotto processo dinanzi al Tribunale di Trapani oltre che per corruzione anche per traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio, e risponde inoltre della corruzione che sarebbe stata commessa per fare ottenere alla società srl Stefania Mode, leader nel commercio on line di abbigliamento, l’uso di un immobile all’interno dell’area Industriale di Trapani. Società della quale Fazio era consulente legale: per i magistrati un incarico ottenuto per coprire il rapporto corruttivo.

La Procura: “Forniture di vino inesistenti”

Un processo, quest’ultimo, alle battute finali. Fissate per i prossimi 19 e 21 luglio le udienze dedicate alla requisitoria dei pubblici ministeri Brunella Sardoni e Franco Belvisi. Le nuove accuse di false fatture e autoriciclaggio sono legate proprio ai rapporti tra Fazio e la ditta Stefania Mode. Una parte delle mazzette infatti sarebbe arrivata attraverso una fattura per una fornitura di vino , emessa dalla Cantina Sociale Primavera alla srl Stefania Mode, secondo la Procura una fornitura inesistente. Secondo la Procura, Fazio avrebbe ottenuto il pagamento di una mazzetta da parte dell’ad di Stefania Mode, Aldo Carpinteri, attraverso una fattura emessa dalla Cantina Primavera. Fattura per una fornitura di vino di circa 50mila euro. Forniture per i magistrati inesistente. Su questa circostanza a favore della Procura c’è la testimonianza di Carpinteri che ha patteggiato per questa corruzione. Una parte del denaro, 35mila euro, finì poi sul conto corrente personale di Fazio, attraverso un bonifico dai conti della coop, disposto dalla moglie a titolo restituzione di una anticipazione fatta dal politico, socio della Cantina. Per i magistrati tutte operazioni inesistenti.


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