TRAPANI – La campagna elettorale di Trapani si accende e prende una piega giudiziaria. Il candidato sindaco Francesco Brillante presenta un esposto in Procura contro l’ordinanza dell’uscente, e ricandidato, Giacomo Tranchida che dispone la revoca delle concessioni perpetue e le conseguenti estumulazioni delle salme. “Non potevamo rimanere inerti a guardare o limitarci alle dichiarazioni di principio”, dice Brillante”.
Il candidato sindaco poi spiega: “Nell’ordinanza si legge che il provvedimento è stato preso per fare fronte ad una emergenza. Se il ricorso all’articolo 92 del dpr 285 del 1990 sia legittimo lo decideranno i giudici cui ci siamo rivolti, ma anche se lo fosse rimane senza risposta una domanda: chi ha determinato con la sua colpevole distrazione, con l’incuria e con l’inattività questa situazione? Chi per 5 anni non ha programmato alcun tipo di intervento? Il responsabile morale ha un nome e cognome: è Giacomo Tranchida”.
Al cimitero 150 bare ammassate
Brillante poi aggiunge: “«Da candidato sindaco ho ricevuto numerose proteste di cittadini indignati per quanto si sta verificando al cimitero di Trapani. Il sindaco uscente sembra si sia improvvisamente reso conto dello stato di emergenza persistente al cimitero dove giacciono ammassate 150 bare. Una situazione che si perpetua da mesi, se non anni. Ribadisco: l’estumulazione straordinaria, ancorché fosse regolare, viola il patto etico con quei cittadini trapanesi che per convinzione religiosa, per cultura, per tradizione hanno stretto più di cent’anni fa con l’Amministrazione della città. Infine aprire a nuove sepolture anche la parte monumentale del cimitero, cancellare le tombe e le lapidi più antiche, significa rimuovere anche un pezzo di storia della città”.
I destinatari
L’esposto vede tra i destinatari, oltre che la Procura di Trapani, la Sovrintendenza dei beni culturali, la Procura della Corte dei Conti, l’assessorato regionale Enti locali e per conoscenza lo stesso sindaco uscente Tranchida.
L’esposto
Nell’esposto si chiede, tra le altre cose, se le procedure emergenziali adottate sono legittime e compatibili con le norme vigenti e se si ravvisano responsabilità ed omissioni per la grave situazione che si è determinata; per la rimozione delle lapidi di pregio ed interesse storico e culturale, occorrono autorizzazioni da parte della locale Soprintendenza e se, eventualmente sono state acquisite; se i resti mortali verranno ammassati in ambienti poco idonei prima di potere essere collocati negli ossari; infine se le procedure di notifica della estumulazione direttamente sulle tombe con targhette affisse in maniera generalizzata sono sufficienti a garantire nei confronti dei parenti dei defunti l’informazione e la trasparenza delle attività programmate.