Trapani, banchina costata milioni di euro e inutilizzata - Live Sicilia

Trapani, la banchina costata milioni di euro e inutilizzata

Il Wwf si oppone

TRAPANI – Una banchina costata milioni di euro, ultimata da un decennio, ma che resta in parte inutilizzata. E’ l’approdo portuale costruito a Ronciglio nella parte sud del porto di Trapani. A restare vietata agli attracchi è la banchina esterna quella immediatamente alla destra del tratto di ingresso dell’area portuale. La successiva è invece utilizzata dai rimorchiatori, dai traghetti e dalla nave usata come quarantena per i migranti che periodicamente, quando è in sosta in rada, fa ingresso al porto per i trasbordi e le necessità operative di mantenimento.

E’ di questa banchina che in questi giorni si sta discutendo a Trapani, c’è stata anche una riunione in prefettura. A impedire l’uso della banchina è una opposizione del Wwf, l’ente gestore della confinante riserva naturale delle saline, secondo cui la presenza di imbarcazioni in quel tratto nuocerebbe alla riserva e alla sua avifauna in particolare. A sollevare la questione pare sia stato il no all’approdo in questa banchina di una grossa piattaforma, impiegata per ricerche in mare, alla fine dirottata nel porto di Palermo. La presenza della piattaforma costituiva per i portuali una importante occasione di lavoro, lavoro quindi perduto, in uno scenario dove purtroppo la crisi non è poca cosa.

Quella piattaforma, per le sue dimensioni, secondo gli ambientalisti, poteva arrecare danno all’eco sistema della riserva, e quindi la commessa è saltata. Si è così aperta una vertenza e il Wwf, che nemmeno si era presentato a Palazzo D’Alì quando il presidente dell’Autorità portuale di sistema, Pasqualino Monti aveva presentato il progetto per il nuovo porto, adesso si è presentato in prefettura, convocato dal prefetto Filippina Cocuzza.

Nella sede della prefettura pare che Pasqualino Monti, la direttrice della riserva delle saline di Trapani Silvana Piacentino, il Wwf rappresentato dall’avvocato Ciulla ed il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida avrebbero finalmente raggiunto un accordo che dovrebbe prevedere l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, per arrivare ad un’intesa che avrebbe come finalità quella di permettere al porto di Trapani di realizzare tutti gli investimenti necessari per il suo sviluppo, nel rispetto ,comunque, degli interessi legittimi della riserva delle saline. Non tutto è risolto ma almeno si è mosso un primo passo.

Se i protagonisti diretti per adesso hanno preferito non dire nulla, a parlare è il titolare di una delle maggiori imprese portuali della città, l’avv. Gaspare Panfalone. “Sono ben lieto di verificare l’inizio di un dialogo costruttivo che sembrerebbe essere ben avviato tra Autorità Portuale, riserva delle saline, WWF e sindaco di Trapani – commenta Panfalone, vice presidente della Riccardo Sanges & c. storica agenzia marittima, terminal operator, ed impresa portuale operante nel porto di Trapani – Oggi, probabilmente, si può essere ottimisti per il futuro del nostro amato porto”.

Panfalone però non indugia a mettere il dito nella piaga. In attesa di tutto quello che il progetto dovrà dare di nuovo per il porto, bisogna affrontare intanto ciò che è sotto gli occhi di tutti: “Ritengo – prosegue Panfalone – che dalle parole bisogna passare ai fatti e che quindi il dialogo deve diventare immediatamente operativo. Come operatori di questo porto abbiamo il dovere quindi di segnalare a tutta la comunità trapanese, alla sua classe dirigente ed alla politica oggi impegnatissima nella campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre, quella che per noi continua ad essere una vergogna nazionale e cioè la mancata consegna al pubblico della nuova banchina Ronciglio. Pur essendo ultimata da più di 12 anni, non è ancora operativa e non può essere usata dagli operatori che hanno la necessità commerciale di usarla. Il danno per il mancato utilizzo di un bene pubblico che è costato decine di milioni di euro è enorme. Il porto deve crescere ed a mio parere non c’è più tempo per le chiacchiere, gli investimenti pubblici così importanti devono produrre reddito e e soprattutto nuovo lavoro, risorsa fondamentale per la nostra città”. Panfalone pone una domanda precisa: “Da operatori di questo porto desideriamo sapere se mai la banchina sarà consegnata e soprattutto quando?”.

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