TRAPANI – Testa bassa e pedalare, perché adesso la salita si fa più ripida. La prima sconfitta stagionale fa male, inutile negarlo, perché arriva tra le mura amiche e col morale alle stelle dopo la vittoria con la Salernitana, prima affermazione lontano dal Provinciale da quando Serse Cosmi ha preso in mano i granata. Una sola sconfitta non può portare il Trapani dalle stelle alle stalle, soprattutto non in vista dell’infernale trasferta di Cagliari. Lo schiaffo subito per mano del Pescara può anzi essere salutare, se l’effetto dovesse essere quello di cancellare qualche sicurezza di troppo ottenuta dopo la vittoria in Campania.
Serse Cosmi l’ha detto: la sconfitta col Pescara è nata nell’immediato post-Salerno. Quella vittoria avrà sì dato più entusiasmo al Trapani, ma ha anche alzato aspettative e pressioni su una squadra che non punta certo ai primi posti in classifica. E a volare troppo alti, si sa, prima o poi ci si brucia. Ne ha approfittato una squadra che, a differenza dei granata, alle zone di testa c’è abituata, ovvero il Pescara che nella passata stagione è arrivata ad una traversa dalla Serie A e che quest’anno ha inserito elementi di categoria per tentare il nuovo assalto alla massima serie.
A Cagliari servirà ritrovare nuovamente l’umiltà. Andare nel fortino rossoblù non è mai facile, figurarsi dopo il k.o. in quel di Novara. Una squadra come quella allenata da Rastelli non può permettersi due sconfitte consecutive, soprattutto se la seconda dovesse arrivare davanti al proprio pubblico. In questi tre anni, però, il Trapani ci ha insegnato che la Serie B non può avere pronostici certi. E se il Provinciale ha smesso di essere un fortino inespugnabile, stessa sorte può toccare in qualsiasi momento anche al Sant’Elia. Basta solamente ritrovare la concentrazione massima, anche con un Coronado non al top della condizione.