Trapani, l'indagine Eden 2 | In tre rinviati a giudizio - Live Sicilia

Trapani, l’indagine Eden 2 | In tre rinviati a giudizio

Si tratta dell'inchiesta che ruota attorno alla latitanza del boss Matteo Messina Denaro.

TRAPANI – Prime decisioni sono state pronunciate dal gup riguardo ad alcuni indagati coinvolti nell’indagine antimafia denominata Eden 2, inchiesta che ruota attorno alla latitanza che perdura dal 1993 del boss Matteo Messina Denaro. Il rinvio a giudizio è stato deciso nei confronti di Luciano Pasini, castelvetranese di 27 anni, Andrea Pulizzi, marsalese di 50 anni, e di Vito Tummarello, 54 anni, di Castelvetrano. Dovranno comparire dinanzi al Tribunale di Marsala all’udienza già fissata del prossimo 6 luglio. I tre saranno processati per un “colpo” messo a segno nel novembre 2013 ai danni di una agenzia della Tnt a Campobello di Mazara. Secondo l’accusa la rapina avrebbe avuto come basista Luciano Pasini, dipendente dell’azienda. “Regista” sarebbe stato il nipote del boss Messina Denaro, Luca Bellomo.

Secondo l’accusa si appropriarono di 600 colli e di 17 mila euro che erano tenuti in cassaforte. Tummarello ancora deve rispondere di una estorsione ai danni del titolare di una pizzeria di Castelvetrano. L’udienza preliminare per tutti gli altri indagati proseguirà il 16 giugno. Il rito abbreviato è stato chiesto da Ruggero Battaglia, palermitano, 39 anni, Girolamo “Luca” Bellomo, 37 anni, palermitano, i castelvetranesi, Rosario e Leonardo Cacioppo, 34 e 38 anni, Giuseppe Fontana (detto Rocky), 58 anni, Calogero “Lillo” Giambalvo, 39 anni, ex consigliere comunale di Articolo 4 a Castelvetrano, Salvatore Marsiglia, 39 anni, Giuseppe Nicolaci, 32 anni, tutti e due di Palermo, Salvatore Vitale, palermitano, 37 anni, tutti soggetti in atto detenuti; rito abbreviato anche per due collaboratori di giustizia, i palermitani, Salvatore Lo Piparo e Benito Morsicato 43 e 37 anni (hanno svelato i retroscena dell’ “assalto” ad un centro “Tnt” di Campobello di Mazara).

Indagati in stato di libertà sono Marco Giordano, palermitano, 33 anni, Giovanni Ligambi, castelvetranese, 47 anni. Il giudice ha disposto nuovi accertamenti in merito alla titolarità di una patente di guida utilizzata da uno degli imputati e una perizia calligrafica, perizia che sarà oggetto di discussione all’udienza del 16 giugno prossimo.


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