"Trapani è in una palude melmosa |Tranchida? L'Armata Brancaleone" - Live Sicilia

“Trapani è in una palude melmosa |Tranchida? L’Armata Brancaleone”

Ciclo d'interviste coi candidati sindaco. Vito Galluffo: "Dietro a quel civismo logiche di potere"

Le Amministrative
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TRAPANI – “Finalmente ce l’abbiamo fatta… Scusi ma è un periodo complicatissimo e con un’agenda piena di impegni tra politica e lavoro”. La voce al telefono è quella di Vito Galluffo, avvocato penalista ‘prestato’ alla campagna elettorale per le Amministrative di Trapani, che prova a diventare sindaco. “Voglio mettere una pezza ai disastri della politica”, dice prima di affondare la stoccata nei confronti dell’avversario Giacomo Tranchida. Quella dell’ex sindaco di Erice e Valderice, secondo Galluffo, sarebbe una alleanza “basata su logiche di potere”.

E intanto lei tra un comizio e l’altro porta avanti la sua attività
“Sto riducendo un po’ i ritmi ma continuo a portare avanti il mio studio e a seguire i miei clienti”.

Chi è Vito Galluffo?
“Per tutta la mia vita ho portato avanti la professione di avvocato con serietà. I miei sono ideali da socialista ma ci tengo a precisare che da anni non ho più in tasca tessere di partito”.

Una carriera importante nel mondo dell’avvocatura, perché gettarsi nella mischia politica?
“L’ho fatto per amore della mia città. Tanti cittadini mi hanno chiesto un impegno in prima persona. La politica tradizionale ha gettato Trapani in una palude melmosa, non si poteva fare finta di nulla e così sto provando a coinvolgere tanti amici nella condivisione di un progetto che è assolutamente modificabile e aperto alle idee altrui, mentre dall’altro lato c’è una Armata Brancaleone…”.

Si riferisce a Tranchida e alle tante liste che lo sostengono?
“Ovvio…una Armata Brancaleone, lo ripeto, composta da partiti e soggetti di qualunque estrazione politica. Realtà che non si presentano con i loro simboli ma che hanno preferito camuffarsi sotto la bandiera del ‘civismo’”.

Parole pesanti, anche lei al momento è sostenuto da due liste civiche.
“Il nostro ‘civismo’ è una alleanza di idee, a cui presto potrebbero aggiungersi altri soggetti. Da altre parti vedo invece alleanze fondate sulla spartizione di potere. Vedo una ammucchiata di soggetti di natura diversa che finiscono insieme non certo per risolvere i problemi di Trapani”.

Nelle ultime ore accanto al nome di Tranchida era stato fatto anche quello di un movimento politico come DiventeràBellissima, ma sembra che la decisione finale non sia stata adottata.
“Quello è un appoggio dato soltanto da un gruppo di persone, rispettabilissime e perbene, ma che non rappresentano i vertici del movimento che fa capo al gvoernatore Musumeci. la decisione ultima non è ancora stata presa”. 

Non le sono andate giù le dichiarazioni di Tranchida che ha tirato in ballo la sua professione di avvocato anche in processi di mafia?
“Tranchida non conosce la Costituzione, che impone la difesa di chiunque. Nella mia carriera ho difeso imputati di mafia, ma anche politici, medici, professionisti e rappresentanti delle forze dell’ordine. Non voglio riaprire quella polemica ma Tranchida non osi dissacrare la professione di avvocato”.

Non c’è soltanto Tranchida. Il suo giudizio su Giuseppe Mazzonello e Peppe Bologna?
“Stanno facendo il loro percorso in serenità, senza polemiche pretestuose e nel rispetto degli avversari. Non condivido quei punti di vista ma auguro loro un’ottima campagna elettorale”.

Il ‘nemico’, quindi, è solo uno?
“Nessun nemico, anzi. Sono convinto che il prossimo sindaco di Trapani dovrà ‘pacificare’ la città. Basta con gli odi e le divisioni, c’è da salvare la città e non ci si può dividere ancora come fatto fino a questo momento”.

Quale sarebbe la prima mossa del sindaco Galluffo per Trapani?
“Subito un confronto con la classe burocratica del Comune per stimolare gli uffici a dare il meglio, ma sempre nel rispetto del loro lavoro. Subito dopo bisognerà attivare dei tavoli istituzionali con Regione e Stato per salvare il settore turistico a Trapani”.

L’aeroporto è agonizzante, forse è troppo tardi
“Il Vincenzo Florio è una nota triste e dolente, addebitabile alla classe politica intera. La colpa è di tutti loro: avrebbero dovuto attivarsi per non fare cadere lo scalo nel vuoto e invece tutti adesso si propongono come risolutori, ma la verità è che vendono fumo”.

Ci sarà una vittoria al primo turno?
“Non credo, sono convinto che si andrà al ballottaggio”.

E poi?
“Poi decideranno gli elettori…come sempre…”.


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