TRAPANI – La Provincia di Trapani fa causa al ministero dell’Interno e a quello dell’Economia: chiede oltre 24 milioni e mezzo di euro per “trasferimenti erariali dovuti per legge dallo Stato”. Il commissario straordinario, Luciana Giammanco, ha autorizzato il via libera al decreto ingiuntivo. Sarà il Tribunale civile di Roma a dire l’ultima parola. L’ha già fatto con la Provincia di Treviso e lo Stato è stato costretto a pagare perché si tratta di crediti accertati e confermati dagli stessi uffici ministeriali. Ed il ministero dell’Interno ha in qualche modo riconosciuto le ragioni dell’amministrazione provinciale di Trapani, pagando alla fine del mese di dicembre del 2010 una tranche del debito.
Nelle casse di Palazzo Riccio di Morana sono arrivati 11.118.276,55 euro. Era in carica la giunta presieduta da Mimmo Turano. Il trasferimento della somma portò l’attuale deputato regionale Udc a parlare di secondo “tesoretto”. Il primo, di circa 40 milioni di euro, l’aveva trovato tra le maglie del bilancio facendo “pulizia” tra i residui attivi e passivi. Per recuperare tutto il “tesoretto”, la Provincia ha deciso di utilizzare il suo ufficio legale e ha affidato la pratica all’avvocato Antonino Barbiera. L’amministrazione non ha dubbi sulle sue ragioni e rimanda alle relazioni della Corte dei Conti, che non ha mai contestato l’iscrizione a bilancio delle somme dovute dal ministero dell’Interno che, per pagare, deve rivolgersi a quello dell’Economia.
Dal 2011 le somme hanno fatto parte integrante degli strumenti finanziari della Provincia perché sono state considerate sicure, accertate e soltanto in attesa di trasferimento da Roma. Ma dal dicembre del 2010 non è stato incamerato neanche un euro. L’amministrazione è preoccupata. Le notizie che arrivano dall’Assemblea regionale siciliana e dal governo del presidente Rosario Crocetta non sono rassicuranti. Se il ministero continuerà a non pagare e l’Ars abolirà le Province che fine faranno gli oltre 24 milioni di euro? E’ ormai una corsa contro il tempo. Il recupero totale del secondo “tesoretto” è però tutto in salita.