Trattativa, si decide il 7 marzo - Live Sicilia

Trattativa, si decide il 7 marzo

Il giudice Piergiorgio Morosini (nella foto), dopo avere respinto la richiesta degli avvocati di Massimo Ciancimino di sentire il prefetto Alessandro Panza e il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo, ha rinviato l'udienza al 7 marzo per eventuali repliche e per la decisione.

PALERMO- Sono terminate le discussioni dei legali di imputati e parti civili all’udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia. Dopo gli approfondimenti istruttori disposti dal gup, la procura è tornata a chiedere il rinvio a giudizio dei dieci imputati e i legali, tranne quelli del pentito Giovanni Brusca che hanno chiesto il rinvio a giudizio del loro assistito, hanno insistito nella loro difesa.

Il giudice Piergiorgio Morosini, dopo avere respinto la richiesta degli avvocati di Massimo Ciancimino di sentire il prefetto Alessandro Panza e il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo, ha rinviato l’udienza al 7 marzo per eventuali repliche e per la decisione. Nel procedimento sulla trattativa sono imputati per violenza o minaccia a corpo politico dello Stato i boss Totò Riina, Leoluca Bagarella, Nino Cinà, il pentito Giovanni Brusca, gli ufficiali dell’arma Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno e l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri. L’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino è accusato invece di falsa testimonianza, mentre Massimo Ciancimino di concorso in associazione mafiosa e calunnia ai danni dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. L’ex ministro Calogero Mannino, anche lui imputato di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato verrà giudicato in abbreviato, mentre è stata stralciata per motivi di salute la posizione del boss Bernardo Provenzano.

(Fonte ANSA)


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