Trizzino: "Lo strappo ha consegnato la Sicilia alla destra" - Live Sicilia

Trizzino: “Lo strappo ha consegnato la Sicilia alla destra”

L'ex deputato regionale commenta l'esito del voto. A partire dalla rottura tra dem e M5S.
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – “Chi fa politica attiva in tribuna non ci sta mai”. Giampiero Trizzino, deputato regionale uscente del M5s e non ricandidato per la regola del secondo mandato, commenta l’esito del voto. Dalla fine dell’alleanza giallorossa alla vittoria del centrodestra, Trizzino dice la sua. E dà qualche consiglio ai nuovi inquilini dell’Ars. 

Trizzino, che effetto le ha fatto assistere alla duplice sfida delle regionali e delle politiche dalla tribuna? 

Chi fa politica attiva in tribuna non ci sta mai. Chi mi conosce sa che non ho mai condiviso l’idea di correre da soli perché il rischio di consegnare la Sicilia alla peggiore destra di sempre era troppo alto, ciononostante il mio contributo non è mai mancato. 

Che idea si è fatta dei risultati?

Il risultato lo abbiamo scritto all’indomani della scissione: chiunque avrebbe capito che avremmo perso, è un fatto squisitamente matematico. L’ho detto un mese prima delle elezioni e oggi i risultati mi danno ragione. Certo, qualcuno potrebbe dire che anche sommando le percentuali raggiunte dalla coalizione della Chinnici e del M5S comunque non avremmo battuto Schifani. Ma è anche vera un’altra cosa: qualora fossimo andati insieme, saremmo stati sicuramente più competitivi ed avremmo portato avanti una campagna elettorale da possibili vincenti e non da forze che si limitano a cercare solo un “buon risultato”.

 Che ruolo si è ritagliato in occasione della campagna elettorale? 

Il mio ruolo in politica è sempre stato tecnico: sono un giurista che si occupa di tematiche ambientali ed anche in questa occasione, delle elezioni regionali, ho contribuito tutte volte in cui sono stato interpellato. In tutta sincerità, avrei voluto farlo più spesso, ma questa campagna elettorale è stata talmente anomala che di temi importanti, come quelli a difesa dell’ambiente, se ne è parlato davvero poco.

Alla luce dei risultati, rimpiange la mancata alleanza giallorossa?

La contropartita è stata consegnare la Sicilia alla destra di Schifani, già basta questo per rimpiangere la mancata alleanza.  Ciò detto, adesso il M5S dovrà affrontare una legislatura con il più basso numero di deputati di sempre, anche meno di quelli del 2012. Non sarà affatto facile contrastare le decisioni del centrodestra, ma comunque in qualche modo bisognerà ricominciare.

Tracciamo un bilancio dei dieci anni a sala d’Ercole.

Sono stati dieci anni intensi, pieni di sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni. Penso alla approvazione della riforma edilizia o a quella per l’acqua pubblica nella XVI Legislatura. Od ancora alla nuova legge sul governo del territorio nella XVII. Penso a tutte le battaglie contro l’inquinamento industriale, contro la gestione scellerata dei rifiuti. Mi guardo indietro e sono soddisfatto del mio lavoro. Non rinnego nulla, neppure gli errori. Mi mancheranno questi anni, è certo.

Che cosa si aspetta dal nuovo presidente Schifani e dalla sua maggioranza?

Mi auguro soltanto che non smantelli quello che di buono è stato fatto dalle forze responsabili come il M5S, che in questi anni hanno lavorato a testa bassa per il bene comune. Da questo punto di vista io sarò sempre a disposizione affinché i risultati raggiunti si mantengano tali.

Sulle tematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente (il suo cavallo di battaglia) quali consigli darebbe ai nuovi inquilini dell’Ars?

Non basterebbe una intervista intera per parlare dei problemi ambientali ancora irrisolti in Sicilia. Di certo ce ne sono alcuni che più degli altri sono prioritari, come l’aggiornamento del piano regionale dei rifiuti, la riforma delle aree naturali protette e l’approvazione di tutti i decreti attuativi necessari alla piena efficacia delle norme previste dalla legge sul governo del territorio .


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