CHIARAMONTE GULFI (RG) – I truffatori non guardano in faccia a nessuno e non si fermano davanti a nulla, neanche alla religiosità di un luogo come un monastero. Se l’indignazione è tanta quando le vittime designate sono anziani indifesi, questa diventa sdegno quando ad essere bersaglio dei furbi è, come in questo caso, una suora. E’ accaduto a Chiaramonte Gulfi: i carabinieri hanno deferito in stato di libertà una pregiudicata di Catania, S. A., 42 anni, per il reato di truffa. Tutto è iniziato lo scorso 15 dicembre: la signora si presenta al monastero ibleo e chiede di poter parlare con una delle sorelle.
Permesso accordato e la religiosa incontra la donna che chiede aiuto, o meglio un prestito. La truffatrice mette su un racconto strappalacrime: è stata appena fermata dalla polizia – confida alla suora – che l’hanno multata per mancanza di copertura assicurativa. Per questo aveva bisogno di un prestito urgente di 500 euro in modo da potersi presentare alla questura e cancellare la contravvenzione. I modi pacati, i riferimenti alla carità cristiana, il fatto di essere una cittadina di Chiaramonte e di essere anche un’assidua frequentatrice della chiesa hanno convinto la suora che le ha dato il denaro chiesto. La promessa è che il prestito sarebbe stato saldato il sabato successivo, al termine della messa.
Passano i giorni ma della donna non si hanno più tracce, l’unico contatto che la suora aveva era un numero di cellulare a cui però rispondeva una persona diversa. A questo punto la religiosa si è rivolta ai carabinieri, che anche grazia alla descrizione fornita sono riusciti a rintracciarla e a denunciarla. Preziosi alcuni dettagli: una donna bionda di bella presenza, vestita bene ma con un’inflessione dialettale siciliana molto accentuata. La catanese è stata già protagonista di altri raggiri, sempre in monasteri e chiese. I carabinieri hanno anche telefonato al cellulare lasciato dalla donna: l’interlocutore ha informato i militari che era stato contattato da altre 15 persone da prefissi provenienti dalla provincia di Catania e Siracusa che cercavano la stessa persona.