PALERMO – Sono considerati ideatori e vertici di un gruppo che avrebbe truffato all’Enel circa due milioni di euro con contratti stipulati a nome di società fantasma. Nicolò Regina, 32 anni, e Alessandro Ingarra, 29 anni, si sarebbero qualificati come rappresentanti siciliani di una società tedesca operante nel mercato elettrico, adescando commercianti ed artigiani che venivano convinti nella speranza di un buon risparmio sulla bolletta. In pratica, i clienti firmavano i contratti e pagavano, per ricevere fatture false, mente all’Enel che erogava effettivamente l’energia, non veniva versato nulla.
I due fermi effettuati dal Nucleo di polizia Tributaria guidato dal colonnello Francesco Mazzotta, sono il risultato di un’indagine di sei mesi coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo, Dino Petralia, e dal pm Maria Teresa Maligno. Gli inquirenti hanno accertato che quelloe scogitato ed attuato dai due era ormai un meccanismo ben collaudato, nella quale rete sarebbero finite decine di vittime, tra cui titolari di bar, pasticcerie, centri sportivi, artigiani e ristoranti, alcuni anche noti in città.
Gli indagati intascavano i soldi delle bollette regolarmente pagate che, poi, non versavano all’Enel, riuscendo a mantenere ininterrotta l’erogazione da parte del gestore grazie ad un complicato giro di volture che consentiva di riprendere, di volta in volta, e senza soluzione di continuità, la fornitura di energia. All’inchiesta ha collaborato il personale dell’ente elettrico che ha accertato le gravi irregolarità e confermato il raggiro che ha provocato un l’ennesimo grave danno economico all’Enel.