Truffa sulla disoccupazione agricola: 90 a giudizio

Truffa sulla disoccupazione agricola: 90 a giudizio

Avrebbero raggirato l’Inps con assunzioni fittizie

ADRANO. Una maxi truffa all’Inps, dall’importo complessivo di oltre mezzo milione di euro, sarebbe stata commessa da decine di persone, la maggior parte delle quali risiede nella città di Adrano, altre in vari paesi del Catanese o in provincia di Enna. Una società cooperativa avrebbe falsamente dichiarato l’assunzione e le giornate lavorative di numerosi dipendenti in agricoltura, per far ottenere loro le indennità di disoccupazione e di malattia, a carico dell’istituto previdenziale, oltre che per consentire ai falsi dipendenti di maturare i contributi necessari per la pensione, tra il 2015 e il 2018.

A sostenere l’accusa è il Pm della Procura di Catania Andrea Norzi. Con queste accuse, contestate a vario titolo agli imputati, il gup Luigi Barone ha rinviato a giudizio 90 persone con l’accusa di truffa aggravata e falso ai danni dell’Inps. Tra gli imputati del processo, che si aprirà il prossimo 2 febbraio dinanzi al Tribunale di Catania, figurano anche presidente, vicepresidente e consigliere all’interno del cda della società al centro del caso.

L’accusa principale come detto è truffa, “per avere”, in concorso con i falsi dipendenti, “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso”, denunciato “falsamente all’Inps l’assunzione” di “dipendenti”, “inducendo in errore” l’istituto previdenziale “circa l’effettività dei rapporti lavorativi falsamente denunciati, procurandosi così l’ingiusto profitto consistente nella percezione dell’indennità di disoccupazione e di malattia (nonché nel calcolo, ai fini pensionistici, dei periodi di lavoro asseritamente prestati), materialmente riscossi dai falsi dipendenti, con pari danno per l’ente previdenziale”. Per quanto riguarda le cifre, si passa da poche centinaia di euro ad alcuni casi in cui per disoccupazione, alcuni “dipendenti”, avrebbero percepito oltre 10 mila euro. Da qui il conto totale, superiore al mezzo milione di euro.

Il processo, come detto, si aprirà a febbraio a Catania. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Dario Di Stefano, Fabrizio Maugeri, Mattia Serpotta, Maria Carmela Di Mattea, Luigi Francesco Cuscunà, Giuseppe Fiorenza, Vincenzo Aiello, Rosanna Natoli, Angela Maenza, Gabriele Celesti, Dino Privitera, Nicola Mazzaglia, Vincenzo Nicolosi, Giuseppe Salerno, Giuseppe Lo Presti, Giuseppe Furnari, Vittorio Lo Presti e Giuseppe Massimo Miano.


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