"Con 50 euro non ne parliamo più"| Caccia alle truffatrici con l'Alfa - Live Sicilia

“Con 50 euro non ne parliamo più”| Caccia alle truffatrici con l’Alfa

Foto d'archivio

I colpi nella zona della città tra via Marchese di Villabianca, via Streva e via Sampolo.

PALERMO – Da viale Regione Siciliana alla via Marchese di Villabianca, fino a via Oreto, via San Lorenzo e via Notarbartolo. Sarebbe una vera e propria banda quella che tra le strade di Palermo tenta la famosa truffa dello specchietto, da alcuni giorni messa in atto anche da due donne. Decine le segnalazioni giunte alle forze dell’ordine nelle ultime settimane, soprattutto dalla residenziale compresa tra le vie Streva, Sampolo e Autonomia Siciliana.

L’auto indicata da chi è già finito nel mirino, ma ha capito in tempo di avere a che fare con delle truffatrici, è una vecchia Alfa 147 scura. Le donne hanno tentato di indurre i malcapitati a pagare una somma per riparare il danno provocato alla sua auto, anche se in realtà la rottura delle specchietto non era mai avvenuta. “Mi trovavo in via Marchese di Villabianca quando ho sentito un colpo secco sulla carrozzeria – racconta un giovane automobilista – mi sono quindi fermato per capire cosa era successo”.

Si è così trovato di fronte alle due, una delle quali, con accento straniero, gli ha proposto di risolvere tutto con cinquanta euro. “Lo specchietto laterale dell’Alfa, lato guida, era distrutto. Per un attimo ho creduto davvero che la colpa fosse mia, ma poi ho capito che il danno era notevole rispetto al presunto impatto. Il rumore che avevo sentito era stato probabilmente provocato dal lancio di un oggetto. Ho quindi tagliato corto e chiamato le forze dell’ordine”.

In pratica, la vittima avverte il rumore di un colpo molto forte sul mezzo, creato in realtà con un bastone o con una pallina, dando l’illusione di un urto immediato. A quel punto il truffatore, di solito insieme ad un complice, mette in scena la truffa, indicando lo specchietto danneggiato e chiedendo i soldi in contanti per evitare di mettere di mezzo l’assicurazione. La vittima spesso paga perché convinta di essere davvero nel torto o per il timore che dalla truffa si passi alla rissa.

Nei mesi scorsi il raggiro è stato messo a segno anche in via Ernesto Basile. In quel caso i truffatori erano due uomini a bordo di una Peugeot grigia. “Non bisogna avere paura – prosegue l’automobilista – bisogna anzi mantenere la calma e cercare di capire se si tratta della truffa. Tentano in tutti i modi di convincerti, scalando anche la somma eventualmente da sborsare. Prima di risalire a bordo della mia macchina mi avevano addirittura proposto di concludere con trenta euro o di stabilire da solo la cifra. Una presa in giro bella e buona che però può costare cara a chi si fa prendere dal panico”.


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