PALERMO – Non bastavano i prezzi della benzina alle stelle. A complicare la vita degli automobilisti ci si mettono anche i titolari dei distributori di benzina che con alcuni “trucchetti” danno vita a vere e proprie truffe. A partire da coloro che attirano i clienti indicando sui tabelloni un prezzo al litro inferiore a quello praticato realmente, fino a chi allunga i carburanti con vari additivi. Ma la strategia maggiormente utilizzata, sembra essere quella della manomissione delle colonnine, in modo da erogare nel serbatoio del proprio cliente una quantità di benzina inferiore a quella che appare sul display.
Preziosissime gocce di carburante che, auto dopo auto, permettono di far finire nelle tasche dei gestori facili guadagni. Soltanto la scorsa settimana la guardia di finanza ha fatto scattare il sequestro per tre impianti a Palermo, in due casi è stata rilevata proprio la manomissione dei sigilli delle colonnine. Ma come difendersi da queste truffe? Cosa può fare l’automobilista per non cadere nella trappola e trovarsi improvvisamente a dover spingere la propria auto perché rimasto a piedi?
Sono proprio i finanzieri a fornire un vademecum che si basa sull’accortezza del cliente. “Anzitutto – come spiega il maggiore Biagio Giardina, capo ufficio operazioni del comando della guardia di finanza – è necessario controllare la corrispondenza dei prezzi esposti sul cartellone a margine della carreggiata: deve corrispondere esattamente a quanto appare sul display della colonnina. In secondo luogo – aggiunge – bisogna evitare di distrarsi durante il rifornimento, non utilizzando ad esempio il cellulare, perché l’addetto all’erogazione potrebbe approfittarne. Poi – precisa – ci si deve sempre posizionare con l’auto in modo da vedere bene il display, se non è possibile è consigliabile scendere dal mezzo e verificare. Se, nonostante ciò si dovessero avere dei dubbi, basta segnalare al 117 la situazione”.
“Un chiaro indizio di frode è, per esempio, quello dell’erogazione maggiore rispetto alla capienza del proprio serbatoio, quindi consigliamo a tutti di informarsi con certezza sulla capacità di quest’ultimo. Inoltre – continua il maggiore Giardina – quello che gli automobilisti non dovrebbero mai fare, è rifornirsi fuori dai circuiti ufficiali della rete stradale, pagando la benzina a distributori “improvvisati”: in questo caso aumenta anche il rischio della miscelazione dei prodotti petroliferi con altri prodotti chimici di scarsa qualità. Queste sostanze alterano e danneggiano gravemente il regolare funzionamento del motore dell’auto ed inquinano tremendamente l’ambiente”.
Insomma, la “fantasia” per intascare soldi in modo immediato non manca. Per questo la guardia di finanza assicura controlli serrati: ” I nostri – aggiunge Giardina – sono controlli mirati anche sulle giacenze dei prodotti energetici presso i distributori e i depositi di carburante. Le confrontiamo con le giacenze contabili per verificare ammanchi o eccedenze non giustificate di prodotto petrolifero. Effettuiamo anche un monitoraggio di tipo metrico dei quantitativi erogati attraverso strumenti appositi, come il decalitro o il doppio decalitro appositamente tarati in modo da verificare se gli strumenti rientrano nei limiti di tolleranza.
Grande attenzione viene data ai sigilli apposti dall’Ufficio Metrico della Camera di Commercio sulle colonnine di erogazione, ma non mancano i controlli sulla qualità dei prodotti petroliferi. Stiamo inoltre attenti ai prezzi tenendo comunque presente che quello del carburante è libero (i gestori, di norma, hanno l’obbligo contrattuale di attenersi al listino fornito della compagnia di appartenenza rispetto al quale possono variare entro un determinato range, in più o in meno, il prezzo di vendita) e, infine, controlliamo la circolazione dei prodotti energetici”.