Tumore in gravidanza | Salvo il bimbo, lei muore - Live Sicilia

Tumore in gravidanza | Salvo il bimbo, lei muore

Marie Louise Monehode, scomparsa a 39 anni (Foto: Facebook)

La donna aveva scoperto la neoplasia solo al settimo mese di gravidanza.

LA STORIA
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TREVISO – L’ultimo dei suoi cinque figli è nato nella notte tra sabato e domenica, superando tante difficoltà, ma lei non ce l’ha fatta: Marie Louise Monehode, camerunense di 39 anni, aveva un grave tumore al seno mai diagnosticato e scoperto solo al settimo mese di gravidanza. La donna ha affrontato il parto cesareo ma dopo l’operazione non si è più svegliata, in quello che i medici hanno definito un caso estremamente complesso.

L’esame istologico aveva evidenziato lesioni molto aggressive: metastasi epatiche e scheletriche, ma anche malattie cutanee; per i medici dell’ospedale Ca’ Foncello, di fronte a quello che si definisce tumore “triplo negativo”, l’unica strada era sperare che il feto sviluppasse i polmoni e crescesse il più possibile. Sabato, però, il peggioramento delle condizioni della mamma ha improvvisamente stravolto la tabella di marcia. La donna è stata subito trasferita in rianimazione e poco prima delle 22 è stata sottoposta al cesareo. Alla nascita il bambino pesava un chilo e 400 grammi ma era già più grande dei neonati di sette mesi, mentre la madre non si è più svegliata ed è morta poche ore dopo l’intervento.

Marie Louise Monehode viveva in un Comune del Trevisano, era sposata con un connazionale ed era già madre di un ragazzo e tre bambini più piccoli. La famiglia aveva accolto con gioia la notizia del quinto figlio in arrivo, ma recentemente si è trovata a fare i conti con la peggiore delle possibilità. Ai primi esami, effettuati a settembre, è presto seguita la diagnosi del 17 ottobre che ha stroncato ogni speranza. La 39enne è stata ricoverata e seguita da cinque equipe mediche: “Speravamo davvero in una fine diversa – dice il primario di Ginecologia-Ostetricia, Enrico Busato, al Corriere della Sera -, abbiamo fatto il possibile perché potesse portare a termine la gravidanza, o perché almeno potesse vedere il figlioletto. Ci siamo stretti tutti attorno a questa mamma, ha lottato con grande coraggio, e alla sua famiglia cui vanno le nostre più sentite condoglianze”.

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