PALERMO – Vale 120 milioni di euro in Sicilia il giro d’affari dell’ospitalità extralberghiera, calcolato su appena il 10% dei posti letto venduti. Il dato è emerso nel corso della presentazione, nella sede dell’assessorato regionale al Turismo, della quarta edizione della Bte, la borsa del turismo extralberghiera in programma, a Bagheria (Pa), dal 7 all’11 novembre, ideata dalla Confesercenti e co-organizzata, per la seconda volta, dall’assessorato al turismo.
La Bte passa in rassegna tutto ciò che non rientra all’interno del settore alberghiero: agriturismi, campeggi, case vacanze, ville storiche, camere in affitto, barche ormeggiate nei porticcioli. L’evento è stato presentato dall’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, dal presidente di Assoturismo-Confesercenti Vittorio Messina e Giovanni Ruggieri, presidente dell’osservatorio sul turismo dell’economia delle isole (Otie). Nell’occasione sarà reso noto un rapporto dell’Otie sull’accoglienza: negli ultimi cinque anni in Sicilia c’è stato un incremento del 50% degli arrivi e del 30% dei pernottamenti, soprattutto grazie a turisti stranieri e una crescita esponenziale nelle isole delle tipologie di accoglienza da 20 a 80″. Sono 21 i buyer internazionali provenienti da 41 Paese (Giappone, Canada, Svizzera, Portogallo, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria, Danimarca, regno Unito, Paesi Bassi, Romania, Repubblica Ceca) selezionati per la Bte, sui 186 che aveva manifestato interesse a partecipare.
La scelta si è basata sulle risposte date dagli operatori al form di iscrizione, costruito per misurare la validità e il peso dei buyer. Dal questionario è emerso un identikit del turista extralberghiero : il 76,9% richiede arte e cultura, il 72% location di sole e mare, il 79,4% tour culturali, il 42,5% natura, il 44,6% courses cooking, il 41,9% attività legate alla vacanza, il 34,4% appartamenti, il 31,2% residence, il 28% passeggiate e trekking.
(ANSA)