Lite per un parcheggio in pieno centro| Accoltellato un turista americano - Live Sicilia

Lite per un parcheggio in pieno centro| Accoltellato un turista americano

Il turista americano soccorso dal 118

L'aggressore, un 33enne palermitano, si era allontanato dal luogo dell'alterco a bordo della sua auto, ma è stato inseguito e fermato dalla polizia. La lite sarebbe scaturita per un parcheggio conteso davanti al negozio Louis Vuitton: il turista, un militare 21enne che presta servizio alla base di Sigonella, (nella foto di Livesicilia) è stato ferito all'avambraccio.

PALERMO – Una coltellata in pieno giorno, sotto un sole che si era appena fatto spazio tra le nuvole e davanti agli occhi di centinaia di palermitani che percorrono la via Libertà. A Palermo si può finire su un lettino di ospedale mentre si è in vacanza e si cerca parcheggio per la propria auto. Può succedere che la conclusione del proprio soggiorno nel capoluogo sia un viaggio in ambulanza. Può accadere che qualcuno sferri una coltellata e lasci la propria vittima sanguinante a terra, a due passi dal lussuoso negozio di pelletterie Louis Vuitton e il Teatro Politeama. Con lo sfondo dell’elegante centro città palermitano, quelle di cui un turista americano è diventato involontariamente protagonista oggi pomeriggio, sono state scene di puro Far West. Un’avventura dal sapore amarissimo, da dimenticare. Una vacanza che si è conclusa all’ospedale Villa Sofia, dove è finito con una coltellata al braccio e in preda al terrore.

Eppure, lui, ventunenne americano, militare in servizio alla base di Sigonella, non vedeva l’ora di trascorrere quei giorni a Palermo insieme ai suoi tre amici. “La città del sole, dove la gente è calorosa ed ospitale”, gli avevano detto. Ma di quell’ospitalità nemmeno l’ombra. La vicenda tristemente palermitana di cui il turista serberà il ricordo, si è snodata tra minacce, violenza, urla e sangue. L’aggressore, un 33enne palermitano a bordo di una Suzuki con la moglie e la figlia di soli pochi mesi, avrebbe estratto dalla tasca un coltello, l’avrebbe quindi impugnato e, senza pensarci due volte avrebbe sferrato un colpo al braccio del turista, che poco prima si trovava a bordo di una Volkswagen bianca insieme ai suoi amici. Tra chi ha assistito alla scena c’è chi racconta di avergli visto prendere di mira la gamba del ventunenne, ma di non essere riuscito nel suo intento. Poi la fuga. L’aggressore ha quindi premuto sull’acceleratore ed ha tentato di fare perdere le proprie tracce. Una fuga inutile, perché l’allarme era già stato lanciato alla polizia, che dopo un inseguimento l’ha individuato conducendolo in questura per la ricostruzione dei fatti.

Nel frattempo, il militare è stato prima soccorso sul posto dai sanitari del 118, poi trasportato a Villa Sofia: le sue condizioni non preoccupano. Ma un fermo immagine, nella mente di chi si è trovato di fronte a quell’uomo con il coltello, è tornato alla memoria. E’ quello che riporta a nove anni fa, in via Maurolico, a pochi metri dalla stazione centrale. Lì, Simone La Mantia, impiegato dell’Amg di 37 anni, padre di quattro figli, fu letteralmente massacrato per un tamponamento. La via Maurolico si trasformò in una giungla in cui la violenza non ebbe alcun limite se non quello della morte. A colpire l’uomo fu l’impresario di pompe funebri Salvatore Mannino, 72 anni all’epoca, che gestiva l’agenzia insieme al figlio. Pugni mortali, di cui uno alla testa che fece accasciare il 37enne davanti agli occhi della moglie e alla figlia di quattro anni. Irene, compagna di una vita di La Mantia, lasciò Palermo tre anni dopo: in tribunale la pena per Mannino fu ridotta di un terzo grazie al rito abbreviato, e fu contenuta anche grazie ai risultati della perizia. Lei, forse, non tornerà più in città, così come l’americano 21enne.


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